Abbiamo toccato il fondo

Dato che i reality non tirano più ecco i brillanti inventori cercare nuove idee: l’ultimo parto delle menti geniali il Grande Donatore, tre malati in dialisi concorrono per un trapianto di rene (articolo ANSA).

Non ho parole: il disgusto e l’incredulità meritano un minuto di silenzio.

Blog di Carta

Tra un triangolo platonico ed un quadrato aristotelico mi rilasso navigando senza forme geomteriche tra le mille pagine che popolano il web, come un viaggiatore, che non sa dove sta andando, ma che si lascia portare dalla strada.

Stasera mi sono fatto condurre dai miei click e ho visto delle pagine interessanti e che mi hanno fatto riflettere.

Ho trovato questo Blog, Pornoromantica (incredibile ma vero da un sito di marketing), dove una donna si confronta sui temi della sessualità con i suoi lettori: da questo Blog è nato un libro dove sono raccolti i commenti più interessanti ed i migliori post.

Eì il secondo caso che vedo di Blog che diventa cartaceo: il primo è stato quello sui Chuck Norris Facts e da oggi rifletto su questo fenomeno inverso, dal digitale all’analogico e ho sviluppato alcuni pensieri sul perchè si passi dal Blog al Libro:

1) tra le infinite pagine del web è molto difficile emergere ed essere trovati, si è un proverbiale ago nel mare profondo (frase cinese). Il libro è un mezzo di comunicazione diffuso e con un pubblico ben preciso: più ampio di quello del web, perchè raggiungi anche coloro che non hanno una connessione internet, più limitato di quello del web perchè parli solo a coloro che possono leggere in italiano;

2) la possibilità di guadagnare con Adsense è valida per i blog con un elevato numero di contatti, ma lamaggior parte dei visitatori dei blog non li guarda nemmeno: il blog può divenire un mezzo guadagno soprattutto se pubblicato;

3) con il libro si sviluppa un rapporto affettivo e temporale: quando riguardi una copertina, una pagina, un orecchio fatto a in alto, ti scaturiscono un fiume travolgente di emozioni, elementi che un monitor nn ti può dare (una volta però ho fatto l’orecchio al mio portatile, ma dopo ho dovuto cambiare il monitor…). Penso che questa sia una delle ragioni per cui il libro sopravvive al formato digitale perchè il monitor è, per dirla con le parole di Marc Augè, un non luogo: tutti i monitor sono uguali, senza caratteristiche proprie, mentre i libri sono luoghi particolari, specifici, ai quali ci leghiamo fisicamente ed affettivamente: ho scelto libri per i loro colori, ne ho scelti alcuni per le loro edizioni, per il loro formato. Laura ha detto una frase bellissima: un libro non si legge, ma si vive.

Condivido appieno

Nuovo Blog

In questo periodo frenetico, fatto di esami e studio, ho deciso di creare anche un nuovo Blog:
l’idea è partita osservando il blog di Daniel e pensando: se fanno un blog per il giornalino e uno per la scuola, non sarebbe intelligente farne uno con gli appuntamenti della FKWI, con tutte le date degli allenamenti, esami etc etc? in modo che se qualcuno abita lontano, oppure perde una lezione in alestra, sia comunque informato su tutti gli appuntamenti?

Da oggi potrete consultare gli eventi della FKWI direttamente on line

Introduzione: J’adore

Adoro scrivere le prime tre righe dei miei post, alla ricerca di qualche immagine che invogli, che catturi, che incuriosica.

Potrei passare ore a cercare queste prime tre righe e scriverei di continuo questi piccoli dolci incipit

Scrivere questi linee così intense mi rende davvero felice.

J’Adore

Per tutti voi alla ricerca di un innizio ecco l’incipitario

Cosa Conosciamo

Mentre le ventole della palestra facevano muovere le pagine del mio libro di testo, ho incominciato a pensare a cosa noi conosciamo e in che modo possiamo dire di sapere qualcosa o di conoscere qualcosa.

Stavo leggendo le teorie semiotiche e linguistiche di Aristoltele ed ho realizzato che conosciamo solo quello di cui abbiamo un esperienza diretta, una conoscenza soggettiva e diretta. Per tutte quelle cose di cui non abbiamo esperienza creiamo, per dirla con le parole di Charles Sanders Peirce, un abito, una veste mentale che ci porta a fare azioni simili in situazioni simili, modificando i nostri comportamenti in base alle risposte esterne (tocco il fuoco-> brucia ->non tocco più il fuoco): quindi possiamo dare una risposta alla domanda Zen, “Che rumore farà un albero che cade in una foreta dove non cìè nessuno ad udire il suono?”. L’albero non farà nessun rumore, perchè non siamo li, ma crederemo che avrà fatto un sonoro crash: una distinzione tra credere e conoscere quindi,

Inoltre penso che quello che conosciamo sia soggettivo ed incomunicabile, dal momento che la nostra esperienza è solo nostra e anche se provassimo a comunicarla ne saremo impossibilitati: le stesse parole hanno una valenza per noi ed una sfumatura differente per un altro (“ho visto una bella casa” per me è una cosa e per voi un’altra). Potremo avvicinarci come rappresentazione e come ideale, ma le nostre esperienze rimarranno solo e solamente nostre. Provate ad esempio a spiegare o descrivere un orgasmo o l’amore:
– Ciao, sono innamorato!
– Capisco
Non si prova l’amore della persona innamorata, ma pensiamo che lui provi quello che proviamo, o abbiamo provato noi (applichiamo all’altro l’abito innamorato).

Non per questo non bisogna comunicare: anzi, bisogna comunicare il più possibile e cercare di farlo almeglio, facendo attenzione a come ci esprimiamo, senza dare nulla per scontato e ammettendo di non essere sempre in grado di farci capire al primo colpo: quanti fattori entrano in gioco (velocità di chi parla, di chi ascolta, rumore, attenzione..); quante volte diciamo una cosa e l’altro ne capisce una completamente diversa? Non per cattiveria, ma per una splendida diversità che ci contradistingue.

La comunicazione è meravigliosa

Nella foto c’è Platone, lo preferisco ad Aristotele

Forza Milan


Siamo Noi, siamo Noi, i Campioni dell’Europa siamo Noi!!!

Spettacolo. Festa per Bologna a cantare insieme a tutti gli altri tifosi!

Jesolo e Kung Fu

Scusate l’assenza, ma in questi giorni mi trovavo a Jesolo per tre giorni di Kung Fu (Come sapete pratico Tai Chi Chuan e Shaolin Chuan (che fanno parte del Kung Fu), e sono un aspirante istrutore).

Sono stati tre giorni massacranti e meravigliosi, dove la giornata scorreva tra esercizi al limite della tortura (vedi “scatti sulla sabbia”) e notti di follia con i miei compagni d’avventura e i maestri.

La notizia più bella è che durante questi giorni si sono tenuti gli esami per i passaggi di grado e sono stato promosso al secondo grado di cintura nera di Tai Chi e al primo di Shaolin: sono molto soddisfatto dell’esame di Tai Chi, meno di quello di Shaolin. Infatti ho sostenuto il primo sabato sera, con ancora qualche scampolo d’energia, mentre il secondo domenica: la mattina però facevo fatica a camminare…ma ho cercato di dare il comunque il meglio.

Sono molto felice: ho appena iniziato il mio cammino nelle arti marziali, il perchè nel prossimo post.
Purtroppo non ho fatto foto, ma un video: se riesco lo metterò su You Tube.
Ringrazio per questi tre giorni il Sommo Barone, Wanghetto, Micronotte, Bubba San, Tappo, Mirko, Ougust, Marco, e tutti gli altri

Irene è tra noi

Un caldo abbraccio alla mia cugellla Irene:benvenuta tra i blogger: Speriamo di sentirti presto dalla Cambogia. Vuoi sapere perchè Irene è in Cambogia? Clicca qui

Guerriglia Marketing

Sul Blog di Beppe Grillo una riflessione sul p2p dopo che un avvocato ha fatto causa a degli utenti per aver scaricato dei brani della Peppermint:

“La Peppermint va tutelata. Il miglior modo è quello di non comprare più, né diffondere i suoi brani. Se ne avete uno sul vostro pc cancellatelo. Poi fate una mail di conferma all’avvocato Otto Vasken.”

Uno dei vantaggi del p2p è il fatto di poter diffondere un prodotto in maniera consistente e quasi virale: è probabile che tra i miglioni di utenti, una buona percentuale decida di acquistare in seguito il CD. Viceveresa un’azione di questo tipo sortisce un unico effetto: 1) la spinta a boicottare questa casa discografica

Microsoft la minaccia

Dopo i brevetti per lo Yoga (articolo e commento dal Blog di Gigi) leggiamo ora un articolo dove si apprende una nuova trappola per il software open source: Microsoft vs Linus. Spaventati dalla perdita di rilevanti quote di mercato il gigante fa la voce grossa e minaccia il piccolo genio. Speriamo non vinca e capisca di doversi evolvere, non di dover uccidere i concorrenti.