Aristotele e il linguaggio



Questo post ha piu' di sei mesi. Le informazioni contenute potrebbero non essere aggiornate: ultima modifica: 3.09.11

“L’uomo è tale solo attraverso il linguaggio, ma per inventare il linguaggio egli doveva già essere uomo” W. von Humboldt.

Gli uomini non usano il linguaggio, vivono il linguaggio. Il linguaggio non è uno strumento: uno strumento è un oggetto che un soggetto usa e l’uso ha un inizio ed una fine; inoltre esiste una volontà e una pianificazione, una scelta per l’utilizzo dell’oggetto. L’uomo non sceglie il linguaggio: dal momento in cui inizia a parlare non è più libero di fare a meno del linguaggio. Il tacere non è un riporre, un mettere da parte il linguaggio Il silenzio è una scelta interna del linguaggio: tace solo chi, potendo parlare, scegli il silenzio come modo di parlare.
L’uomo è linguaggio: il parlare è il respirare dell’animo umano.
Il parlare non è tanto un’attività biologica specie-specifica, ma un’attività che, a partire dal momento in cui sorge, riorganizza e rende specifiche tutte le attività cognitive umane.

Questo è una rielaborazione, un sunto delle prime tre pagine del testo “Aristotele e il linguaggio”, di Franco Lo Piparo (Editori Laterza, € 24), uno dei miei testi d’esame per Storia della Semiotica. Era troppo intrigante per non condividerlo con voi.
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