Zio Steve

Siamo a casa dello zio Steve, un personaggio fantastico e simpaticissimo. Non condividiamo un legame effettivo di parentela, ma ci lega un vincolo particolarmente profondo, quello di una vera e profonda amicizia.

Una di quelle persone speciali, sulle quali puoi contare e che non smettono mai di stupirti per la loro genialità, per la loro simpatia e per la gioia stessa che emanano quando ci si incontra.

Una serata passata a chiaccherare di mille argomenti, come se non abitassimo in continenti lonatni, ma come persone che sono sempre rimaste vicine.

Sicuramente saranno quattro giorni stupendi

Taos Pueblo

Oggi abbiamo viaggiato da Santa Fe a Colorado Springs, vicino a Denver, in Colorado.

Durante il viaggio abbiamo fatto una lunga sosta a Taos, per vedere la piazza e il pueblo.

Il pueblo è meraviglioso, un estensione della terra stessa. Le case sono in fango e paglia, di colore rosso, ma che da vicino mostrano i piccoli puntini gialli dei fili di paglia, e le porte sono turchesi, un contrasto stupendo che ti riempie gli occhi.

Mi sono fermato a parlare con due nativi americani che mi hanno raccontato della storia del pueblo e del perchè si usi il turchese come colore e come pietra per fabbricare gioielli: nella loro cultura al turchese sono attribuiti proprietà curative e protettive, soprattutto nei confronti dei serpenti.

Siamo stati fortunati perchè ora il pueblo resterà chiuso per un mese, per una festività. Anche questo luogo è carico di emozioni, così come attraversare il new mexico fino al colorado: strade infinite, con lo sguardo che si perde e quando scendi dalla macchina per guardare l’orizzonte infinito, il silenzio riempie lo spazio e ti circonda, in un abbraccio al quale io non sono abituato.

Per gli amanti della palestra

Ho comprato un libro strepitoso, uno dei pilastri della cultura del bodybuilding: Enciclopedia del Bodybuilding, scritto da Arnold Schwarzenegger.

Un libro immenso, ricco di bellissime fotografie delle palestre e dei culturisti delgi ani 70, dove gli atleti erano fisicamente proporzionati, senza raggiungere le dimensione dei mostri che vediamo oggi.

Ricco di dettagli sull’allenamento, sulla routine delle pose, sull’alimentazione e su altri piccoli dettagli che non possono mancare per gli appassionati della palestra

Più rispetto, che sono tua madre

In questi giorni ho trovato anche il tempo per leggere un libro davvero esilarante: Più rispetto, che sono tua madre, di Hernan Casciari, edito da Salani. Consiglio di leggerlo dopo essere andati in bagno, pena farsela addosso. Sconsigliata la lettura in pubblico, continuavo a ridere e i passanti mi guardavano come se fossi matto. Ecco l’introduzione e due brani:

Mirta, 52 anni, la madre, è quella che racconta; Zacarias, il marito, un po’ manesco, secondo lei discende direttamente dal rinoceronte; Nacho, il figlio maggiore, per lei è praticamente perfetto finché non scopre che è gay; l’altro figlio, Caio, si innamora di una donna di 20 anni più vecchia di lui; Sofi, 14 anni, lascia allibita la madre con le proprie competenze sessuali; e poi c’è il Nonno, che fugge con la fidanzata cinese e l’erba di Caio…

Due Brani:
“Prima di essere madre sono una donna e, come tale, ci sono cose che colgo al volo. Così sono uscita di corsa per farle vedere a mio marito: «Guarda, tua figlia!» gli ho detto. «S’è messa il pizzo sulle mutande».
«E allora?» mi fa Zacarías.
«Allora la bambina fa sesso, pezzo d’un cretino!» gli grido per svegliarlo. «Se una ragazza cuce del pizzo sulle mutande è perché qualcuno gliele guardi! Ergo, tromba!»
Zacarías, sempre più sprofondato in stato vegetativo, mi fa: «Ma chi sei? Il tenente Colombo?»”

«Papà, te l’ho già detto: niente violenza in questa casa» gli ha spiegato per la quinta volta «Se vuoi che il Caio si ravveda, carca di parlargli. Non tirargli roba in testa». «Io non sono bravo con le parole Ignacio», si lamenta mio marito, «ma in compenso ho una buona mira. Ho educato i miei tre figli a sassate, non puoi chiedermi adesso di cambiare i miei metodi pedagogici…».

Santa Fè

Giornata dedicata completamente alla isità di Santa Fè, la prima cittadina USA ad essere dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

La città è molto bella, sopratutto le vie principali, ricche di negozietti dove trovare sopratutto oggetti d’argento e arte: ho visto quadri e fotografie bellissime. Ad esempio stamattina abbiamo visitato il museo di Georgia O’Keeffe, una delle più grandi artiste degli USA. Interessante: devo ancora decidere quanto mi è piaciuto, certe opere meritano, altre mi hanno lasciato indifferente.

La via principale è piena di piccole gallerie d’arte, ma la via dell’arte è Canyon road, dove si concentrano tutte le gallerie degli artisti: sicuramente anche questa merita una visita.

Abbiamo mangiato benissimo, in maniera superlativa, appena mi ricordo i nomi dei ristoranti li posto: mio papà ha mangiato delle ostriche fritte su un letto di riso al gelsomino e ananas, mentre io ho preso fish & chips, ma non ne avevo mai assaggiati di così buoni, la pastella era spettacolare.

Roswell

Oggi tappa intermedia a Roswell, cittadina che si è creata una fama per l’ipotetico atterraggio di una nave aliena nel 1947. Abbiamo visitato il museo degli UFO e sono rimasto un po’ deluso: tutto altamente chitch, per non dire pattone: ma gli americani adorano questo genere di cose.

Durante il viaggio abbiamo capito perchè gli alieni sono caduti a Roswell: non esistono aree di servizio e anche noi ci siamo dovuti fermare lungo la strada. Se avessimo avuto un astronave anche noi, probabilmente, saremmo precipitati in un campo di grano.

La cosa più simpatica era all’esterno, dove i pali della luce erano rimpiazzati dalle teste di alieni e nello shop, dove mi sono comprato per 50 cents l’uno 4 bamboline di plastica aliene che ho battezzato: lilo, stitch, plikly e jumba.

Sciopero fiscale

Anche da oltreoceano le idee della lega in fatto di politica mi fanno sempre rabbrividire. L’idea dello sciopero fiscale, tanto baldanzosamente annunciata, è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità di capire quale sia il ruolo del politico: un servitore dello stato e dei cittadini che incita contro di esso è pura follia. Siamo all’asilo: tu non mi sei simpatico e ti faccio i dispetti

A questo punto paga le tasse solo chi ha votato per chi ha vinto: facendo un rapido calcolo, dato che siamo sul 50 e 50, avremo un raddoppio delle tasse. Infatti le entrate devono rimamere entro un tot, e se dimezzo la base da cui attingere il conto è facile.

Se poi alla fine, venisse messo in atto, a rimetterci sarebbero sempre i poveri che credono e ubbidiscono alle parole dell’imbonitore: se qualcuno, infatti, non pagasse le tasse in forma di protesta, si troverebbe oltra al fatto di dover pagare la tassa più la mora, anche la multa per l’evasione (elemento sacrosanto la punizione dell’evasore, a uova in faccia sulla pubblica piazza bisognerebbe prenderli), mentre i membri del carroccio ridono e ne pensano altre.

White Sands Desert

Se non fosse per il caldo sembrerebbe di essere in montagna. Un emozione fortissima mentre camminiamo per queste dune si sabbia bianca, fatte di gesso, ma che dalla strada potrebbe essere neve.

Un panorama da mozzare il fiato e un silenzio che ti avvolge completamente.

L”occhio è estupito e abbiamo iniziato a fotografare ogni cosa, per cercare di trattenere tutta questa bellezza.

Anche il tatto è stato coinvolto: due fratelli non possono resistere al richiamo di un rotolamento giù per le dune di sabbia. Ben presto il divertimento coinvolge tutti i giovani del gruppo: c’è chi spinge e chi tira, chi rotola e chi sputa la sabbia.

Se doveste viaggiare per il New Mexico, cercate di far entrare questo sito nel vostro intinerario: domani mattina alle 7, appena apre il parco, saremo ancora li, per vedere ancora il bianco prima che il sole arroventi tutto.

Lago di Elephant Butte

Oggi abbiamo iniziato un piacevole viaggio attraverso il New Mexico: partenza alle 8, verso il sud dello stato.

Sfilando tra pianure interminabili siamo arrivati al lago di Elephant Butte: in mezzo al nulla si erge una piccola località intorno a quello che è il lago più grande del New Mexico. Dato che i termometro segna i 38 gradi (per fortuna caldo secco e quindi sopportabilissimo)e il lago è azzurra decidiamo di tuffarci senza alcun ripensamento: via con i costumi e subito i acqua.

Un bagnetto per 40 minuti, il tempo di asciugarsi al sole e poi via di nuovo.

Il lago offre un panorama notevole, ma quello che più impressiona è tutto il viaggio: lo sguardo può vagare libero su queste pianure, su questi mari di terra e cespugli che sembrano non finire mai. Da noi lo sguardo incontra sempre qualcosa, una casa o una costruzione, qui no. Solo al mare possiamo perderci nell’orizzonte, mentre qui avviene anche sulla terra: un emozione forte.

New Mexico: Giorno 1

Ogi abbiamo iniziato a riprenderci dal viaggio di ieri: una ricca colazione seguita da un ulteriore pennichella è stata fondamentale.

Nel pomeriggio siamo andati al museo dei nativi americani, a vedere manufatti e a cercare d’imparare qualcosa. Molto bello: il museo non si concentra solo sulla storia antica del popolo pellerossa, ma mostra anche in che direzione si sta muovendo e la sua produzione artistica recente: molto belli i quadri degli artisti nel museo.

Oltre alle opere d’arte abbiamo assistito ai balli e ai canti tradizionali: anche questo molto coinvolgente. L’avvenimento più interessante è stato però il discorso finale del presentatore/capo indiano: siamo tutti parte del mondo, siamo sì diversi, ma un unica cosa. Dobbiamo rispettarci e vivere in pace, perchè siamo tutti necessari, siamo tutti fondamentali per la sopravvivenza di questo nostro bellissimo mondo.

Un bello spunte per molte riflessioni, soprattutto se pronunciato negli USA.