Harry Potter e i Doni della Morte

In questi giorni ho avuto un aumento vertiginoso delle visite: alcuni mesi fà avevo annunciato quello che secondo me sarebbe stata la traduzione italiana del titolo dell’ultimo libro: Harry Potter e i doni della morte. Ho azzeccato in pieno (mio fratello sostiene che la salani ha copiato il titolo dal mio blog,spero non sia così altrimenti dovrò tradurre tutto il libro.. Giulio inoltre sostiene che potrei fare causa alla salani perchè il mio titolo era in licenza creative commons….)

Per rispetto di coloro che vogliono leggere il libro non farò anticipazioni e non rivelerò nulla, ma se qualcuno non è in grado di aspettare e vuole sapere tutto o le cose più eccitanti di questo fantastico libro mi può mandare una mail (piero@tagliapietra.net) e risponderò a tutte le vostre domande sull’ultimo libro

Viaggiare a Parigi: Informazioni generali

Ritornato dal viaggio a Parigi: felicissimo. Ecco una serie di post, spero utlili, per chi vuole visitare questa meraviglisa città.

Se arrivate all’aereoporto Charles de Gaulle e dovete prendere la Rer mettetevi il cuore in pace: 20 min di coda non ve li risparmia nessuno… Già che ci siete comprate anche il ritorno ed un carnet dis (set di corse da 10), sicuramente 10 biglietti della metrò verranno utilizzati.

Pensate bene se fare la carta dei musei: controllate i musei e le strutture convenzionate. Altrimenti preparatevi a pagare 5-6 euro per ogni cosa (orsay, orangerye, torre Eiffel, arco di trionfo, salire su Notre Dame, entare al Pantheon, salire sulla cupola del Sacre Coeur…)

Il museo del Louvre è gratuito dalle 18 del venerdì e chiude alle 21.45…

Per pranzo una baguette è più che soddisfacente altrimenti ripiegate sulle crepe: con 3-4 euro farete un pranzo o una merenda eccellente eccellente;

Se potete la mattina comprate dell’acqua e qualche cosa per fare uno spuntino in un supermercato, eviterete di farvi spennare

Attenti agli alcolici: birra piccola 4-5 euro… fate un po’ i conti con due birre medie. Meglio del vino, comunque caro: mezzo litro 9-10 euro.

Seguiranno altri post

Parigi


In questi giorni il blog si godrà 5 giorni di meritato riposo.

Vado a Parigi con il mio Amore

Ci sentiamo il 12

Stevia

Negli Usa, grazie a zio Steve, abbiamo fatto la conoscenza di un incredibile sostitutivo dello zucchero: la Stevia.

E’ un potentissimo dolcificante (da 70 a 400 volte più dolcificante dello zucchero), non ha calorie e non fa ingrassare poichè non viene metabolizzata contrariamente a quanto avviene con gli altri dolcificanti. Inoltre non è tossico come l’aspartame, simpatico dolcificante che, se riscaldato oltei 30 c°, produce metanolo che poi si trasforma in formaldeide, una neurotossina.

Negli Usa ne abbiamo fatto un’abbondante scorta. Tornato in Italia mi sono chiesto: sitroverà anche da noi? Cerchiamo.

La stevia è molto conosciuta, ma nella UE è vietata la commercializzazione del prodotto finito dal1997 poichè non c’erano prove della sua atossicità (nello stesso periodo si dava l’ok all’aspartame…). In sud america la pianta è consumata da centinaia d’anni ed in giappone lo utilizzano dal 1970 senza effetti colaterali… mistero. Comunque nella UE si può coltivare la stevia e ricavare in casa il dolcificante (compra i semi su E-bay e qui come curare la pianta ed ottenre l’estratto), oppure si può andare in Svizzera nei supermercati.

Leggendo ho fatto delle riflessioni. Fornisco i dati e tirate le vostre:

la stevia non è brevettabile, cresce spontaneamente
non è una pianta da monopolio
è di facile coltivazione e lavorazione
non è tossica (in giappone è consumata da 40 anni e ci sono molti studi)
dolcifica più dello zucchero
è totalmente naturale e non prodotta in un laboratorio
sarebbe fenomenale per curare diabetici ed obesità
è già usata in molti prodotti

per ulteriori informazioni su Stevia, Aspartame, Stevia vs Aspartame

Ultima tappa: San Francisco e dintorni

Gli occhi ancora bruciano per la sveglia brutale e impassibile che ci ha costretti d aprire gli occhi alle 5 di mattina: io pensavo che le 5 esistessero solo al pomeriggio, ma mi sbagliavo.

Con il passo di uno zombie appena resuscitato andiamo verso l’aeroporto: controlli, biglietti, seduti e decollo. Non ricordo molto del primo volo: il mio corpo reagiva agli stimoli esterni mentre il cervello dormiva tranquillamente.

Scalo a Denver.

Mi sveglio improvvisamente: merito della coca-cola (zucchero e caffeina battono sonno 2-0). Altre due ore di volo e una di fuso orario: la mia ghiandola pineale (sede dei bioritmi del corpo) esplode e chiede per favore se possiamo tornare in Italia, al tempo 0 : gli dico di pazientare ancora per poco.

San Francisco: caldo!

Un po’ di vento ma sembra un enorme phon. Per fortuna andiamo a pranzo e l’aria condizionata ci salva dalla calura. Finito il pranzo via a prendere un caffè da starbucks: sembriamo beduini che vanno da un oasi all’altra in cerca di frescura.

In macchina (più un pulmino scolastico in gita dato il numero di persone e soprattutto di bagagli) saliamo verso Nord attraverso l’autostrada. Svolta a sinistra attraverso foreste di sequoie e poi l’oceano.

Ora siamo a Fort Garland, riposo in preparazione a domani: fare tutta la strada costiera fino a San Francisco

Fine della gita a Yellowstone

Oggi è stato l’ultimo giorno nel parco. Domani si parte per l’ultima parte del viaggio: San Francisco. Sveglia alle 5, scalo a Denver e via verso la citta finale (detto così sembra l’ultimo livello di un gioco: il mostro finale, San Francisco).

Oggi giornata spesa tra mandrie di bisonti che si cullavano in mari d’erba gialla, cervi che si mettevano nei giardini delle case come se fossero animali domestici (tesoro porti tu oggi fuori il cervo a fare pipì?) e coyote che mangiavano cavallette con estremo gusto.

Purtroppo nessun orso: lo abbiamo mancato di poco. Ne era stato avvistato uno, ma siamo arrivati 10 min in ritardo e ce lo siamo persi. Nemmeno un alce: nel parco ce ne sono 200 e tutti solitarie.

Nel pomeriggio abbiamo fatto una visita nell’ade: pozze di fango maleodorante ma bellissime. Si passava dall’odore di zolfo a quello di uova marce. Tapparsi il naso e pensare solo alla vista che si beava di meravigliose creazioni di fango.

Sono felicissimo che manchino solo 3 giorni: la vacanza è troppo lunga.

Tabacco da sputo

Stamttina siama andati in un supermercato a comprare tutto il necessario per pranzare a Yellowstone: panini, frutta affettati….

Ad un certo punto a me e Giulio l’occhio cade sul tabacco da sputo: siamo in america, nel montana, terra di cowboy e cosa c’è di più cowboy che masticare tabacco e sputarlo?

Abbiamo comprato una busta di tabacco da masticare.

Messo in bocca.

Pizzica. Sembra di masticare sigarette. La salivazione aumenta e iniziamo ad assomigliare a dei lama: suoni da film, ptui, ptui a raffica.

Acqua e cicche alla menta riequilibriano il tutto e salvano il nostro palato.

Nel pomeriggio abbiamo riprovato con migliori risultati. Comunque è una cosa che non farei mai normalmente: il sapore in bocca rimane per ore.

Yellowstone

Giornata meravigliosa nel più vecchio parco naturale del mondo. L’area completa di questa zona stupenda è di 8.980 km: praticamente come tutto l’Abruzzo (1000 km di differenza). Contiena la maggior parte dei gayser esistenti al mondo, è patrimonio dell’unesco e contiene un gran numero di animali selvatici.

Bellissimo appena arriviamo al parco: i ranger sono proprio quelli dei cartoni di Yoghi e Bubu.

E’ difficile descrivere a parole quello che ho visto e penso che le immagini siano possano rendere di più:

Una delle immagini dell’america, il bisonte nella prateria. Ho incontrato molti di questi giganti pelosi, tenendomi sempre alla dovuta distanza;

Il cervo con il suo harem. Al tramonto abbiamo visto due maschi con i rispettivi harem. Con le mamme c’erano i piccoli nati a marzo, dolcissimi e tenerissimi

Il più famoso uccello d’america. L’aquila dalla testa bianca, simbolo degli stessi USA. Meraviglioso rapace da osservare in silenzio rimanendo incantati per la sua eleganza.

L’icona di Yellowstone, i geyser. Ne abbiamo visti tantsissimi, di ogni forma e dimensione. Veramente una meraviglia.

La bellezza dei geyser non stà solo nei getti d’acqua, molti geyser non eruttano, ma nelle pozze che si formano: azzurri specchi che scottano

Ma non sono solo azzurri, stupendi colori contornano questi angoli di cielo. Colori che sembrano innaturali: bianchi, rossi, gialli e neri circondano questo spettacolo mentre il vapore si solleva creando un alone di mistero

Wyoming

Eccoci di nuovo in viaggio. Ora siamo nel Wyoming che sembra il nome di un elastico più che di uno stato. Ci siamo spostati a nord e pensavo facesse più freddo che da zio Steve, invece fa decisamente caldo e la vegetazione è secca: nessuna enorme foresta ad attenderci allo sbarco dall’aereo.

Per la precisione siamo a Cody, terra natia di Buffali Bill, il leggendario eroe, colui che ha creato l’idea del west così come lo conosciamo noi. Girando per il mondo con il suo circo ha portato l’immagine del selvaggio west con indiani, bisonti, cavalli e pistoleri infallibili.

La città è piccola, ma carina, ed il museo su Buffalo Bill merita davvero una sosta di almeno un paio d’ore.

In questi giorni ci inoltreremo nel parco di Yellowstone, alla ricerca di Yoghi e Bubu

Awesome

Come altro potrei descrivere la macchina di Glen e la sua X-Box 360? Una parola: Awesome (òosom).

Andiamo a noleggiare un gioco per la X-Box. Saliamo in macchina, parte la musica: ivetri tremano, i sedili vibrano, persino i capelli si spostano per le onde sonore. I sedili traballano e massaggiano la schiena.

Un subwoofer dalle dimensioni ciclopiche spunta dal bagagliaio e mostra tutta la sua potenza: boom boom boom, ogni colpo dei bassi e una cannonata. Una vibrazione che ti sconquassa e ti attraversa tutto il corpo, facendoti vibrare le ossa ed il sangue.

Noleggiato il gioco iniziamo a giocare, Gears of War, con la X-Box su un maxi schermo HD. Sembra un film, la qualità video è strabiliante: come il film di final fantasy.

Sparare agli alieni con questa console strabiliante:

Awesome