Serata strepitosa!!!
Ma andiamo con ordine. Dopo una cenetta leggera andiamo in una sala giochi per diverirci con i War games: andiamo a spararci con le pistole laser.
Due gruppi, i Blu e i Rossi. Adrenalina, voglia di divertirsi e tanta euforia per questa nuova esperienza.
Il primo cobattimento ci vede inesperti: più che uccidere veniamo uccisi, ma come prima esperienza è molto divertente (io e giulio abbiamo rischiato di prendere a calci le persone che sbucavano fouri dagli ancgoli, ma ci siamo trattenuti).
Secondo turno: nel teatro di guerra ci siamo solo noi: Squadra Rossa, zio Steve, Daniel e Glen; squadra Blu, I Tagliapietra, Gigi, Giulio ed Io. La squadra blu perde, ma ma il divertimento è assicurato. Io e Giulio facciamo coppia e andiamo via insieme, due perfetti marines.
Terzo turno: squadra al completo, tutti insieme contro il mondo. Una vittoria schiacciante della squadra. Giulio fa da esca: snida i cecchini e si fa inseguire: io e Glen lo copriamo e mentre scappa uccidiamo dall’alto. In questo turno tra me, Giulio e Glen non una parola, solo segni e fischi, non facciamoci sentire dal nemico. Papà si dimostra un vero cecchino, nascosto attende il passaggio degli avversari e implacabilmente colpisce. Zio Steve e Daniel vanno a caccia.
Sudati e stanchi, al limite della felicità, a mezzanotte torniamo a casa
Laser War Games
/in Riflessioni personali/by pierotagliaMa andiamo con ordine. Dopo una cenetta leggera andiamo in una sala giochi per diverirci con i War games: andiamo a spararci con le pistole laser.
Due gruppi, i Blu e i Rossi. Adrenalina, voglia di divertirsi e tanta euforia per questa nuova esperienza.
Il primo cobattimento ci vede inesperti: più che uccidere veniamo uccisi, ma come prima esperienza è molto divertente (io e giulio abbiamo rischiato di prendere a calci le persone che sbucavano fouri dagli ancgoli, ma ci siamo trattenuti).
Secondo turno: nel teatro di guerra ci siamo solo noi: Squadra Rossa, zio Steve, Daniel e Glen; squadra Blu, I Tagliapietra, Gigi, Giulio ed Io. La squadra blu perde, ma ma il divertimento è assicurato. Io e Giulio facciamo coppia e andiamo via insieme, due perfetti marines.
Terzo turno: squadra al completo, tutti insieme contro il mondo. Una vittoria schiacciante della squadra. Giulio fa da esca: snida i cecchini e si fa inseguire: io e Glen lo copriamo e mentre scappa uccidiamo dall’alto. In questo turno tra me, Giulio e Glen non una parola, solo segni e fischi, non facciamoci sentire dal nemico. Papà si dimostra un vero cecchino, nascosto attende il passaggio degli avversari e implacabilmente colpisce. Zio Steve e Daniel vanno a caccia.
Sudati e stanchi, al limite della felicità, a mezzanotte torniamo a casa
Camminata a 4233 Metri
/in Riflessioni personali/by pierotagliaPomeriggio in cima al mondo: un trenino ci porta fino in cima alla Peakes Pike, la montagna delle tempeste. Durante la salita, che procede lenta e continua, una marmotta ci guarda e, mentre siamo fermi ad espettare il passaggio del treno in discesa, la nostra piccola amica decide di avvicinarsi in cerca di cibo: non ero mai stato così vicino ad una marmotta: era a un metro.
In cima i 4000 si fanno sentire: le gambe formicolano e alcuni hanno mal di testa. Il panorama però è stupendo: si riescono a vedere i confini del colorado: un enorme montagna con davanti una sconfinata pianura.
Garden of Gods
/in Riflessioni personali/by pierotagliaNel parco poi, rocce rosse, dalle forme acute, dei grandi triangoli che lasciano passare spiragli d’azzurro, formando un quadretto stupendo.
Una camminata tranquilla mentre ci si perde nella geometria e nel colore
Tagliatelle e Tiramisù
/in Riflessioni personali/by pierotagliaAnche io ho contribuito, girando la manovella della macchina per tirare la pasta: tutta la tribù in viaggio ha fatto qualcosa, c’era chi teneva le tagliatelle, chi preparava la pasta, chi spiegava il procedimento e chi faceva solo casino.
Per ricordare che siamo interra straniera, e su richiesta pressante dei giovani (che qui al ristorante non possono bere alcolici fino ai 21 anni, a me ogni volta che ordino la birra chiedono il passaporto), lo zio ha preparato uno dei suoi migliori cocktail: il Margarita. Abbiamo quindi mangiato le tagliatelle bevendo Margarita, un mix insolito ma simpatico, unione tra due culture.
iWork & iLife
/in Riflessioni personali/by pierotagliaCome sapete sono un drogato di Mac, il computer, non il panino del Mac Donald.
Dato che in famiglia abbiamo quasi tutti un Mac non ci siamo lasciati scappare l’occasione di acquistare i nuovi iLife & iWork.
Per ora ho solo dato un occhiata, ma i cambiamenti sono notevoli:
Migliorati notevolmente iPhoto e iMovie, con un interfaccia nera per vedere meglio le immagini e i filmati. iWeb presenta nuove opzioni, prima tra tutte la possibilità di mettere widget automaticamente nelle pagine web.
Pages e Keynote erano già superlativi, ma ora sono migliorati. Hanno aggiunto un infinità di modelli, migliorto anche in questo caso l’interfaccia ed i comandi.
La vera novità è rappresentata da Nubers: excel con gli steroidi. Anche qui ho dato una sbirciata, ma si presenta in maniera favolosa. Ovviamente è compatibile con i fogli di lavoro excel, sublime.
Vi terrò aggiornati sulle funzionalità di questi software appena ci lavoro e le scopro.
BSB
/in Riflessioni personali/by pierotagliaForti del valore dell’euro sul dollaro e del fatto che qui scarpe e vestiti costano un terzo che da noi, con tutto quello che abbiamo comprato abbiamo fatto inalzare di 4 punti il Pil del Colorado.
Nike + iPod
/in Riflessioni personali/by pierotagliaOggi ho ricevuto un regalo che per me è stupendo: Nike + iPod. Si tratta di due accessori per l’iPod ed è rivolto agli amanti della corsa. Da un lato abbiamo un piccolo accelerometro (sensore da inserire nella scarpa) e dall’altra un ricevitore da inserire nel vostro iPod: i due ogetti comunicano tra loro e ti forniscono informazioni sulla velocità, sulle calorie e su tanti altri piccoli dettagli.
Inoltre ci si può collegare al sito della nike dove si possono fare delle gare (in base ai risultati) con amici e persone distanti, oppure monitorare i propri progressi: il tutto si chiama iCorro.
La nike dice che ci vogliono le scarpe apposta, ma, leggendo in giro, ho visto che non c’è ne bisogno, esistono varie possibilità, ne elenco solo due:
1) ricavare una tasca nella suola della scarpa;
2) mettere il sensore nel calzino dove c’è la linguetta;
L’orso
/in Riflessioni personali/by pierotagliaPer la cultira nativa americana troviamo vari riferimenti all’roso: per i Sioux l’orso era dotato di grande memoria. I Navajo lo chiamavano come testimone per i giuramenti solenni. E’ inoltre simboleggia la forza e l’energia e, di conseguenza, anche il coraggio e la velocità. L’orso rappresenta una degli archetipi delle divinità ed è adorato sin dai tempi dell’uomo di neanderthal. E’ legato alla luna e all’elemento terra. Inoltre è uno dei pochi animali che non si alscia spaventare dall’uomo e che, se provocato, può diventare distruttivo e sanguinario.
Per molte culture l’orso è anche simbolo dell’introspezione: infatti si ritira in una grotta, quasi a voler analizzare tutti gli eventi che gli sono accaduti durante l’anno. Sembra chiudersi in un lungo silenzio, in un grande vuoto, nel quale cerca le risposte alle sue domande. L’orso si ritira in inverno per rinascere a primavera: solo nella calma si può ascoltare la voce del nostro essere più intimo. Da questa consapevolezza ed intropsezione deriva anche la capacità di condurre, la leadership.
Zio Steve
/in Riflessioni personali/by pierotagliaUna di quelle persone speciali, sulle quali puoi contare e che non smettono mai di stupirti per la loro genialità, per la loro simpatia e per la gioia stessa che emanano quando ci si incontra.
Una serata passata a chiaccherare di mille argomenti, come se non abitassimo in continenti lonatni, ma come persone che sono sempre rimaste vicine.
Sicuramente saranno quattro giorni stupendi
Taos Pueblo
/in Riflessioni personali/by pierotagliaDurante il viaggio abbiamo fatto una lunga sosta a Taos, per vedere la piazza e il pueblo.
Il pueblo è meraviglioso, un estensione della terra stessa. Le case sono in fango e paglia, di colore rosso, ma che da vicino mostrano i piccoli puntini gialli dei fili di paglia, e le porte sono turchesi, un contrasto stupendo che ti riempie gli occhi.
Mi sono fermato a parlare con due nativi americani che mi hanno raccontato della storia del pueblo e del perchè si usi il turchese come colore e come pietra per fabbricare gioielli: nella loro cultura al turchese sono attribuiti proprietà curative e protettive, soprattutto nei confronti dei serpenti.
Siamo stati fortunati perchè ora il pueblo resterà chiuso per un mese, per una festività. Anche questo luogo è carico di emozioni, così come attraversare il new mexico fino al colorado: strade infinite, con lo sguardo che si perde e quando scendi dalla macchina per guardare l’orizzonte infinito, il silenzio riempie lo spazio e ti circonda, in un abbraccio al quale io non sono abituato.