Nuovo Blog

In questo periodo frenetico, fatto di esami e studio, ho deciso di creare anche un nuovo Blog:
l’idea è partita osservando il blog di Daniel e pensando: se fanno un blog per il giornalino e uno per la scuola, non sarebbe intelligente farne uno con gli appuntamenti della FKWI, con tutte le date degli allenamenti, esami etc etc? in modo che se qualcuno abita lontano, oppure perde una lezione in alestra, sia comunque informato su tutti gli appuntamenti?

Da oggi potrete consultare gli eventi della FKWI direttamente on line

Introduzione: J’adore

Adoro scrivere le prime tre righe dei miei post, alla ricerca di qualche immagine che invogli, che catturi, che incuriosica.

Potrei passare ore a cercare queste prime tre righe e scriverei di continuo questi piccoli dolci incipit

Scrivere questi linee così intense mi rende davvero felice.

J’Adore

Per tutti voi alla ricerca di un innizio ecco l’incipitario

Cosa Conosciamo

Mentre le ventole della palestra facevano muovere le pagine del mio libro di testo, ho incominciato a pensare a cosa noi conosciamo e in che modo possiamo dire di sapere qualcosa o di conoscere qualcosa.

Stavo leggendo le teorie semiotiche e linguistiche di Aristoltele ed ho realizzato che conosciamo solo quello di cui abbiamo un esperienza diretta, una conoscenza soggettiva e diretta. Per tutte quelle cose di cui non abbiamo esperienza creiamo, per dirla con le parole di Charles Sanders Peirce, un abito, una veste mentale che ci porta a fare azioni simili in situazioni simili, modificando i nostri comportamenti in base alle risposte esterne (tocco il fuoco-> brucia ->non tocco più il fuoco): quindi possiamo dare una risposta alla domanda Zen, “Che rumore farà un albero che cade in una foreta dove non cìè nessuno ad udire il suono?”. L’albero non farà nessun rumore, perchè non siamo li, ma crederemo che avrà fatto un sonoro crash: una distinzione tra credere e conoscere quindi,

Inoltre penso che quello che conosciamo sia soggettivo ed incomunicabile, dal momento che la nostra esperienza è solo nostra e anche se provassimo a comunicarla ne saremo impossibilitati: le stesse parole hanno una valenza per noi ed una sfumatura differente per un altro (“ho visto una bella casa” per me è una cosa e per voi un’altra). Potremo avvicinarci come rappresentazione e come ideale, ma le nostre esperienze rimarranno solo e solamente nostre. Provate ad esempio a spiegare o descrivere un orgasmo o l’amore:
– Ciao, sono innamorato!
– Capisco
Non si prova l’amore della persona innamorata, ma pensiamo che lui provi quello che proviamo, o abbiamo provato noi (applichiamo all’altro l’abito innamorato).

Non per questo non bisogna comunicare: anzi, bisogna comunicare il più possibile e cercare di farlo almeglio, facendo attenzione a come ci esprimiamo, senza dare nulla per scontato e ammettendo di non essere sempre in grado di farci capire al primo colpo: quanti fattori entrano in gioco (velocità di chi parla, di chi ascolta, rumore, attenzione..); quante volte diciamo una cosa e l’altro ne capisce una completamente diversa? Non per cattiveria, ma per una splendida diversità che ci contradistingue.

La comunicazione è meravigliosa

Nella foto c’è Platone, lo preferisco ad Aristotele

Forza Milan


Siamo Noi, siamo Noi, i Campioni dell’Europa siamo Noi!!!

Spettacolo. Festa per Bologna a cantare insieme a tutti gli altri tifosi!

Jesolo e Kung Fu

Scusate l’assenza, ma in questi giorni mi trovavo a Jesolo per tre giorni di Kung Fu (Come sapete pratico Tai Chi Chuan e Shaolin Chuan (che fanno parte del Kung Fu), e sono un aspirante istrutore).

Sono stati tre giorni massacranti e meravigliosi, dove la giornata scorreva tra esercizi al limite della tortura (vedi “scatti sulla sabbia”) e notti di follia con i miei compagni d’avventura e i maestri.

La notizia più bella è che durante questi giorni si sono tenuti gli esami per i passaggi di grado e sono stato promosso al secondo grado di cintura nera di Tai Chi e al primo di Shaolin: sono molto soddisfatto dell’esame di Tai Chi, meno di quello di Shaolin. Infatti ho sostenuto il primo sabato sera, con ancora qualche scampolo d’energia, mentre il secondo domenica: la mattina però facevo fatica a camminare…ma ho cercato di dare il comunque il meglio.

Sono molto felice: ho appena iniziato il mio cammino nelle arti marziali, il perchè nel prossimo post.
Purtroppo non ho fatto foto, ma un video: se riesco lo metterò su You Tube.
Ringrazio per questi tre giorni il Sommo Barone, Wanghetto, Micronotte, Bubba San, Tappo, Mirko, Ougust, Marco, e tutti gli altri

Irene è tra noi

Un caldo abbraccio alla mia cugellla Irene:benvenuta tra i blogger: Speriamo di sentirti presto dalla Cambogia. Vuoi sapere perchè Irene è in Cambogia? Clicca qui

Guerriglia Marketing

Sul Blog di Beppe Grillo una riflessione sul p2p dopo che un avvocato ha fatto causa a degli utenti per aver scaricato dei brani della Peppermint:

“La Peppermint va tutelata. Il miglior modo è quello di non comprare più, né diffondere i suoi brani. Se ne avete uno sul vostro pc cancellatelo. Poi fate una mail di conferma all’avvocato Otto Vasken.”

Uno dei vantaggi del p2p è il fatto di poter diffondere un prodotto in maniera consistente e quasi virale: è probabile che tra i miglioni di utenti, una buona percentuale decida di acquistare in seguito il CD. Viceveresa un’azione di questo tipo sortisce un unico effetto: 1) la spinta a boicottare questa casa discografica

Microsoft la minaccia

Dopo i brevetti per lo Yoga (articolo e commento dal Blog di Gigi) leggiamo ora un articolo dove si apprende una nuova trappola per il software open source: Microsoft vs Linus. Spaventati dalla perdita di rilevanti quote di mercato il gigante fa la voce grossa e minaccia il piccolo genio. Speriamo non vinca e capisca di doversi evolvere, non di dover uccidere i concorrenti.

Le parole del papa dal Brasile

Parlo molto del papa e della religione perchè penso che questa sia un elemento importante nella vita dell’uomo; mi piace confrontarmi con chi ha una diversa visione del mondo e, se posso, ragionare insieme per vedere se ci sono punti di contatto o sbavature nei ragionamenti che sosteniamo. Inoltre adoro la comunicazione e il papa è una figura importantissima e i suoi discorsi sono calcolati e le parole pesate con precisione: analizzarle e discuterne è per me fonte di gioia.

  • la scomunica dei politici: come ho già ripetuto in numersi post, ritengo sia sbagliato: è giusto scomunicare i cattolici che praticano l’aborto, non coloro che approvano una legge. Non tutti sono cattolici e non tutti devono sottostare alla dottrina cattolica.
  • fallimento del marxismo e del capitalismo: in Brasile il presidente è di sinistra, in Venezuela lo stesso: dici ai cittadini che hanno votato male e che le politiche che hanno votato sono un fallimento.
  • la chiesa non fa politica: il commento ideale sarebbe volgare, ma mi terrò sul leggero: è una panzana. La politica è la vita dell’uomo, e, volendo restringere il campo, il suo rapporto con le leggi e con lo stato: la chiesa e i preti hanno sempre dato indicazioni di voto (vedi referendum sulle staminali), minacciato di scomunica alcuni politici, deplorato leggi: se questa non è politica.
  • la bontà dell’evangelizzazione del continente: citiamo la frase intera: “L’annuncio di Gesù e del suo Vangelo non comportò, in nessun momento, un’alienazione delle culture precolombiane, né fu un’imposizione di una cultura straniera”. Questa è una martellata sulle dita: è come andare in un campo di concentramento e dire “su con il morale, non è morto nessuno”. Il continente sudamericano è stato evangelizzato con la spada, le popolazioni sono state sterminate con l’accusa di adorare falsi idoli e falsi dei, in una bolla papale gli indigeni vennero messi sullo stesso piano degli animali, in modo da rendere senza peccato il loro sfruttamento ed il loro omicidio.

Valutando il discorso possiamo vedere come sia indirizzato ai cattolici e questo, dal punto di vista comunciativo è un errore: il Brasile sta perdendo credenti, quindi l’obbiettivo sarà aumentare la base di consenso facendo nuovi proseliti. Un discorso come questo infatti è rivolto a fidelizzare i clienti, cioè esalta chi è già convinto, ma allo stesso tempo, allontana gli indecisi e gli scettici in quanto troppo dicotomico come contenuti: o sei con noi e contro di noi, ed un cliente reagisce male ad una campagna troppo aggressiva.

Sì alle convivenze

Il matrimoni non mi attira, non sono interessato: non penso che un foglio di carta possa dirmi se amo di più o meno la persona con cui vivo la mia vita; non ho bisogno di un’autorizzazione o di una benedizione: mi rispecchio nella convivenza. Sono fidanzato da 5 anni, convivo da 4 e sto meravigliosamente, sono felice: un anello non cambierà i miei sentimenti, nè le mie priorità, nè quello in cui credo.
Inoltre riflettevo sulla chiesa e sul matrimoni e mi sono venute due riflessioni:

  1. i preti, che parlano del matrimonio e della convivenza, cosa ne sanno in realtà? E’ vero che non è necessario avere un esperienza diretta per poter parlare di una determinata questione, ma in questo caso non penso che essi abbiano tutte le competenze per poter affrontare il discorso in maniera esaustiva. Dicono di essere sposati alla fede: è un po’ diverso dallo stare insieme ad una persona fisica, anzi totalemente diverso: no, non penso possano parlarmi del matrimonio.
  2. Uno dei personaggi storici più famosi è nato fuori dal matrimonio e poi cresciuto da una coppia di conviventi: Gesù. Giuseppe e Maria non erano sposati vero? Sicuramente non genererò un nuovo messia, ma se è andata bene per loro, penso che la convivenza andrà benissimo anche a me.