Mentre le ventole della palestra facevano muovere le pagine del mio libro di testo, ho incominciato a pensare a cosa noi conosciamo e in che modo possiamo dire di sapere qualcosa o di conoscere qualcosa.
Stavo leggendo le teorie semiotiche e linguistiche di Aristoltele ed ho realizzato che conosciamo solo quello di cui abbiamo un esperienza diretta, una conoscenza soggettiva e diretta. Per tutte quelle cose di cui non abbiamo esperienza creiamo, per dirla con le parole di Charles Sanders Peirce, un abito, una veste mentale che ci porta a fare azioni simili in situazioni simili, modificando i nostri comportamenti in base alle risposte esterne (tocco il fuoco-> brucia ->non tocco più il fuoco): quindi possiamo dare una risposta alla domanda Zen, “Che rumore farà un albero che cade in una foreta dove non cìè nessuno ad udire il suono?”. L’albero non farà nessun rumore, perchè non siamo li, ma crederemo che avrà fatto un sonoro crash: una distinzione tra credere e conoscere quindi,
Inoltre penso che quello che conosciamo sia soggettivo ed incomunicabile, dal momento che la nostra esperienza è solo nostra e anche se provassimo a comunicarla ne saremo impossibilitati: le stesse parole hanno una valenza per noi ed una sfumatura differente per un altro (“ho visto una bella casa” per me è una cosa e per voi un’altra). Potremo avvicinarci come rappresentazione e come ideale, ma le nostre esperienze rimarranno solo e solamente nostre. Provate ad esempio a spiegare o descrivere un orgasmo o l’amore:
– Ciao, sono innamorato!
– Capisco
Non si prova l’amore della persona innamorata, ma pensiamo che lui provi quello che proviamo, o abbiamo provato noi (applichiamo all’altro l’abito innamorato).
Non per questo non bisogna comunicare: anzi, bisogna comunicare il più possibile e cercare di farlo almeglio, facendo attenzione a come ci esprimiamo, senza dare nulla per scontato e ammettendo di non essere sempre in grado di farci capire al primo colpo: quanti fattori entrano in gioco (velocità di chi parla, di chi ascolta, rumore, attenzione..); quante volte diciamo una cosa e l’altro ne capisce una completamente diversa? Non per cattiveria, ma per una splendida diversità che ci contradistingue.
La comunicazione è meravigliosa
Nella foto c’è Platone, lo preferisco ad Aristotele
Nuovo Blog
/in Riflessioni personali/by pierotaglial’idea è partita osservando il blog di Daniel e pensando: se fanno un blog per il giornalino e uno per la scuola, non sarebbe intelligente farne uno con gli appuntamenti della FKWI, con tutte le date degli allenamenti, esami etc etc? in modo che se qualcuno abita lontano, oppure perde una lezione in alestra, sia comunque informato su tutti gli appuntamenti?
Da oggi potrete consultare gli eventi della FKWI direttamente on line
Introduzione: J’adore
/in Riflessioni personali/by pierotagliaPotrei passare ore a cercare queste prime tre righe e scriverei di continuo questi piccoli dolci incipit
Scrivere questi linee così intense mi rende davvero felice.
J’Adore
Per tutti voi alla ricerca di un innizio ecco l’incipitario
Cosa Conosciamo
/in Riflessioni personali/by pierotagliaStavo leggendo le teorie semiotiche e linguistiche di Aristoltele ed ho realizzato che conosciamo solo quello di cui abbiamo un esperienza diretta, una conoscenza soggettiva e diretta. Per tutte quelle cose di cui non abbiamo esperienza creiamo, per dirla con le parole di Charles Sanders Peirce, un abito, una veste mentale che ci porta a fare azioni simili in situazioni simili, modificando i nostri comportamenti in base alle risposte esterne (tocco il fuoco-> brucia ->non tocco più il fuoco): quindi possiamo dare una risposta alla domanda Zen, “Che rumore farà un albero che cade in una foreta dove non cìè nessuno ad udire il suono?”. L’albero non farà nessun rumore, perchè non siamo li, ma crederemo che avrà fatto un sonoro crash: una distinzione tra credere e conoscere quindi,
Inoltre penso che quello che conosciamo sia soggettivo ed incomunicabile, dal momento che la nostra esperienza è solo nostra e anche se provassimo a comunicarla ne saremo impossibilitati: le stesse parole hanno una valenza per noi ed una sfumatura differente per un altro (“ho visto una bella casa” per me è una cosa e per voi un’altra). Potremo avvicinarci come rappresentazione e come ideale, ma le nostre esperienze rimarranno solo e solamente nostre. Provate ad esempio a spiegare o descrivere un orgasmo o l’amore:
– Ciao, sono innamorato!
– Capisco
Non si prova l’amore della persona innamorata, ma pensiamo che lui provi quello che proviamo, o abbiamo provato noi (applichiamo all’altro l’abito innamorato).
Non per questo non bisogna comunicare: anzi, bisogna comunicare il più possibile e cercare di farlo almeglio, facendo attenzione a come ci esprimiamo, senza dare nulla per scontato e ammettendo di non essere sempre in grado di farci capire al primo colpo: quanti fattori entrano in gioco (velocità di chi parla, di chi ascolta, rumore, attenzione..); quante volte diciamo una cosa e l’altro ne capisce una completamente diversa? Non per cattiveria, ma per una splendida diversità che ci contradistingue.
La comunicazione è meravigliosa
Nella foto c’è Platone, lo preferisco ad Aristotele
Forza Milan
/in Riflessioni personali/by pierotagliaSiamo Noi, siamo Noi, i Campioni dell’Europa siamo Noi!!!
Spettacolo. Festa per Bologna a cantare insieme a tutti gli altri tifosi!
Jesolo e Kung Fu
/in Riflessioni personali/by pierotagliaSono stati tre giorni massacranti e meravigliosi, dove la giornata scorreva tra esercizi al limite della tortura (vedi “scatti sulla sabbia”) e notti di follia con i miei compagni d’avventura e i maestri.
La notizia più bella è che durante questi giorni si sono tenuti gli esami per i passaggi di grado e sono stato promosso al secondo grado di cintura nera di Tai Chi e al primo di Shaolin: sono molto soddisfatto dell’esame di Tai Chi, meno di quello di Shaolin. Infatti ho sostenuto il primo sabato sera, con ancora qualche scampolo d’energia, mentre il secondo domenica: la mattina però facevo fatica a camminare…ma ho cercato di dare il comunque il meglio.
Sono molto felice: ho appena iniziato il mio cammino nelle arti marziali, il perchè nel prossimo post.
Purtroppo non ho fatto foto, ma un video: se riesco lo metterò su You Tube.
Ringrazio per questi tre giorni il Sommo Barone, Wanghetto, Micronotte, Bubba San, Tappo, Mirko, Ougust, Marco, e tutti gli altri
Irene è tra noi
/in Riflessioni personali/by pierotagliaGuerriglia Marketing
/in Riflessioni personali/by pierotagliaSul Blog di Beppe Grillo una riflessione sul p2p dopo che un avvocato ha fatto causa a degli utenti per aver scaricato dei brani della Peppermint:
“La Peppermint va tutelata. Il miglior modo è quello di non comprare più, né diffondere i suoi brani. Se ne avete uno sul vostro pc cancellatelo. Poi fate una mail di conferma all’avvocato Otto Vasken.”
Uno dei vantaggi del p2p è il fatto di poter diffondere un prodotto in maniera consistente e quasi virale: è probabile che tra i miglioni di utenti, una buona percentuale decida di acquistare in seguito il CD. Viceveresa un’azione di questo tipo sortisce un unico effetto: 1) la spinta a boicottare questa casa discografica
Microsoft la minaccia
/in Riflessioni personali/by pierotagliaDopo i brevetti per lo Yoga (articolo e commento dal Blog di Gigi) leggiamo ora un articolo dove si apprende una nuova trappola per il software open source: Microsoft vs Linus. Spaventati dalla perdita di rilevanti quote di mercato il gigante fa la voce grossa e minaccia il piccolo genio. Speriamo non vinca e capisca di doversi evolvere, non di dover uccidere i concorrenti.
Le parole del papa dal Brasile
/in Riflessioni personali/by pierotagliaValutando il discorso possiamo vedere come sia indirizzato ai cattolici e questo, dal punto di vista comunciativo è un errore: il Brasile sta perdendo credenti, quindi l’obbiettivo sarà aumentare la base di consenso facendo nuovi proseliti. Un discorso come questo infatti è rivolto a fidelizzare i clienti, cioè esalta chi è già convinto, ma allo stesso tempo, allontana gli indecisi e gli scettici in quanto troppo dicotomico come contenuti: o sei con noi e contro di noi, ed un cliente reagisce male ad una campagna troppo aggressiva.
Sì alle convivenze
/in Riflessioni personali/by pierotagliaInoltre riflettevo sulla chiesa e sul matrimoni e mi sono venute due riflessioni: