Presentazioni funzionali

In casa mia le presentazioni sono una religione, non sono una semplice accozzaglia di slide. Di PPT ne ho visti moltissimi durante i vari barcamp: alcuni belli ed altri inguardabili. Belle non vuol dire piene di animazioni e con immagini belle, vuol dire leggibili e funzionali. Fosse per me renderei obbligatorio per chi usa ppt o keynote la lettura di Presentazion Zen o di un testo analogo in modo da capire cosa sta facendo e come dovrebbe farlo.

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Perché sono contro allo scudo fiscale

Chi è a favore può spiegare il perché nei commenti. Io sono contrario perché

  1. Non è chiaro quanti soldi torneranno: si parla di 300 miliardi, ma sono stime; inoltre non è prevedibile quanti di questi torneranno in Italia;
  2. Non è chiaro il ricavo: se non si sa quanto soldi torneranno non è possibile fare previsioni (tanto che Tremonti ha segnato come cifra simbolica un euro); ammettendo che tornino tutti e 300 miliardi il massimo che si ottiene sono 15 miliardi, ovviamente se tornano tutti, un ipotesi ridicola calcolando quanto è tornato in passato;
  3. S’incentiva l’evasione fiscale: sono anni che sentiamo dire che questo condono è l’ultimo, ma non è vero; s’incentiva ad evadere perché tanto prima o poi si fa il condono, sia esso edilizio o legato ai capitali esteri;

Indicare la luna e guardare il dito

Ieri ero a Riva del Garda alla Blogfest per partecipare ad alcuni Barcamp che m’interessavano, per rivedere amici che di solito seguo in rete e per scambiare idee e riflessioni con persone che stimo.
Interventi interessanti, momenti ludici ed il desiderio di stare insieme e condividere: questo è un barcamp, secondo me, e, se devo immaginare il Barcamp ideale, mi viene in mente quello proposto da Gaspar: partecipazione di tutti e limitazione del semplice ascolto senza interazione.
Vedere come libero descriva la Blogfest mi procura un certo fastidio perché secondo me fornisce una visione distorta di quello che è avvenuto.
Vediamo perché.
Questo è quello che racconta libero seguito dalla mia valutazione :
  • La seconda giornata della Blogfest 2009 di Riva del Garda è partita con più voglia di stare insieme per divertirsi che per parlare di internet.” a quanto pare la Blogfest dovrebbe essere un momento per discutere di tecnologia;
  • pienone registrato sia all’Eroticamp e al Food camp, il deserto invece dove si dovrebbe discutere dei Barcamp, le conferenze in cui tutti possono salire in cattedra a parlare di innovazioni sull’uso del web, di software libero e di reti sociali.” si ripete che il barcamp è focalizzato solo sulla tecnologia e non su argomenti diversi, dove punto di contatto è la voglia di discutere e confrontarsi;
  • quando invece si parla di sesso e cibo l’italiano medio e il blogger si ritrovano in massa” inizia un equazione “i blogger sono italiani medi interessati ad argomenti bassi, non alla cultura”;
  • All’ErotiCamp è stato necessario organizzare un servizio di selezione all’entrata per l’elevato numero di partecipanti. ” in realtà la selezione è stata fatta per le tematiche affrontate (il cartello recitava infatti: accesso solo per maggiorenni); inoltre le persone presenti per la maggior parte sono tutti Friendfeediani che si conoscono e che si sapeva già che avrebbero partecipato;
  • dal pubblico si sono levate le proteste di chi rivendicava la differenza tra chi ha passato la vita dietro ai fornelli e chi parla di cucina usando una tastiera“nonostante questo apssaggio sia poco chiaro, (secondo me) ritorna l’idea di pubblico=uomo del mondo (che passa la vita dietro ai fornelli) vs relatore=homo tecnologicus (che passa la vita sulla tastiera);
  • Dal pubblico qualcuno le ha sottolineate con ironia urlando “viva i blogger che non sanno usare i pc!”” a occhio e croce è stato Sartoni (autore di presentazioni fantastiche come sempre), ma potrei sbagliarmi (nel caso corregetemi), che prendeva in giro uno dei relatori: non era il pubblico, ma scherzi tra amici;
Questo in sintesi l’articolo.
Vorrei aggiungere solo alcune informazioni che mancano:
  • i barcamp, come detto prima, sono momenti di confronto su varie tematiche, non esclusivamente dedicati alla tecnologia: ad esempio c’è stato il workcamp a Parma ( orientato al mondo del lavoro) o il wordcamp (con tematiche legate all’uso di wordpress) e ci sarà il Tesicamp a Milano (dove i tesisti presentano i loro lavori alle aziende)
  • l’eroticamp è un barcamp, dove oltre a discutere c’era la possibilità di donare fondi per la Lila (giustamente noi abbiamo contribuito acquistando dei biscotti); inoltre molti interventi affrontavano il rapporto tra sesso e web, modifiche nei comportamenti e nelle interazioni, non erano operazioni morbose sulle nostre perversioni;
  • non emerge per nulla la dimensione partecipativa se non come pubblico vs esperti;
  • non si fa riferimento ai momenti di condivisione e ludici che conferiscono una maggiore leggerezza a questo tipo di non-conferenze;
  • non si parla del successo del photocamp
  • non si parla dei MBA
Se avete altro da aggiungere i commenti sono aperti.
Si dice sempre nei giornali la differenza tra un giornalista vero ed un blogger sono la qualità, l’oggettività e la completezza delle informazioni. Perfetto.

Io odio il populismo: Feltri, Brunetta, Brambilla, Berlsuconi

Ciò che mi irrita maggiormente sono le false dichiarazioni, parole vuote che non si traducono in nulla. Gesso sulla lavagna e fumo negli occhi: questo è per me il populismo; un’attività che piace non solo ai politici, ma soprattutto agli elettori, dai tempi di Socrate più disposti ad accettare i dolci da un pasticcere che le amare medicine da un medico: poco importa se sono solo i medicamenti a curare il paziente.

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Brunetta ha ragione

Brunetta ha ragione quando dice che bisogna tagliare i fondi al fus. Dice “lo Stato deve finanziare la cultura, ma mescolare cultura e spettacolo è un imbroglio” e su questo sono completamente d’accordo.

Basta spendere cifre da capogiro per opere basate su opere di fantasia che non dicono nulla e alimentano l’odio sociale. Non è giusto dare 30 milioni a raifiction perché produca un film con attori internazionali, girando per di più il film in Romania perché la manodopera costa meno.
Basta con queste cazzate (passiamo ai francesismi brunettiani): il film Barbarossa voluto dalla lega è un insulto al buonsenso. Perché è di questi film che parlava il ministro vero?

La Reputazione internazionale di Berlusconi

Non potendo fare le corna durante la foto istituzionale, dare del kapo a qualcuno, simulare di sparare a una gionalista, fare cucù ad Angela Merkel, farsi riprendere dalla Regina inglese o fare avanches a figure istituzionali, o altre simpatiche gaffe, il presidente del consiglio ha deciso di farsi notare con una mimica degna del migliore stereotipo italiano per salutare la First Lady americana. Michelle Obama ha salutato tutti i leader più importanti con un bacio sulla guancia, tranne uno, al quale ha dato ua stretta di mano in modo da tenerlo lontano….


La nostra credibilità internazionale è alle stelle. O alle stalle, non so, dipende a chi lo si chiede. Da notare, in foto, il volto sorridente del presidente Barack Obama nei conforonti della pantomima di Berlusconi. Potete guardare anche il video. Da un punto di vista comunicativo, analizzando la prossemica, il fatto che Obama si metta tra Michelle e Berlusconi è estremamente significativo, è una barriera per proteggere e tenere lontano un sogetto sgradito.

Papa Ratzi ti scrivo

Caro Papa, oggi tu hai detto che “le famiglie allargate rovinano i bambini” e che “molti bambini, spesso privati dell’appoggio dei genitori, vittime del malessere e dell’abbandono, e che si sentono orfani non perché figli senza genitori, ma perché figli che ne hanno troppi”.

Volevo fare due considerazioni, una seria ed una più leggera.

1) In base a che cosa fai le tue affermazioni? Oltre alla laurea in filosofia ne hai anche una in psicologia, in scienze dell’educazione o in scienze della formazione? E le tue affermazioni nascono dal fatto che passi le tue giornate a parlare con i bimbi figli del divorzio e vedi il loro dolore, il loro abbandono? Parli del divorzio perché ne hai esperienza e hai visto molte coppie affrontare questo doloroso travaglio? Perché se no sono parole campate in aria, dei discorsi da bar che non fanno bene a nessuno, dialoghi un tanto al chilo che non non ci si aspetta da una persona che dovrebbe essere infallibile.

2) Il buon Gesù è figlio di un padre assente, lo ha tirato su Giuseppe, e non mi sembra che sia andata così male. Altrimenti Gesù aveva dei problemi e dei conflitti, ma di queste cose ne avrà parlato solo al suo psicologo dato che noi non ne abbiamo trovata traccia di questa sua sofferenza.

Riflettici su che poi mi fai sapere

Sostanza, Contenuto e Giornali

In semiotica, o meglio in una sua branca, si parla di segno come elemento che riunisce due elementi, sostanza e contenuto. Questi due elementi sono solidali tra loro: non può esserci sostanza senza contenuto e, viceversa, non può esserci contenuto senza  sostanza.

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I caduti del mondo


Circa sei anni fa, un sabato sera in un pub a Desenzano, parlavo con un amico della guerra in Iraq: lui sosteneva che non ci sarebbero stati problemi, io, invece, cercavo di spiegargli che il problema non era conquistare l’Iraq o l’Afghanistan, ma renderli stabili e “pacifici”. La storia mi ha dato ragione, purtroppo.

In questi giorni i telegiornali c’informano che in Afganistan sono morti sei parà, vittime di un attentato. Dall’inizio del conflitto sono 18 i caduti italiani durante il conflitto; relativamente pochi rispetto ai 5000 americani o agli italiani morti sul lavoro dal 2001 sono circa 1500 l’anno.
Non voglio certo sminuire il dolore delle famiglie per la perdita subita o banalizzare la morte di sei soldati. Vorrei solo ribadire che non è così incredibile: è una guerra.
Pacekeeping è un bel nome, ma rimane sempre un conflitto. Andare in zone di guerra, anche se con l’intenzione di ricostruire o compiere azioni umanitarie, comporta un elevato rischio.
Detesto chi gioisce per le morti come fanno alcuni su FB, ma accio fatica a capire tutte queste manifestazioni d’orgoglio patriottico: sarà che ormai i funerali di stato li fanno a tutti, Mike Bongiorno incluso.

La creazione del nemico


Oggi il ministro Brunetta ha fatto delle dichiarazioni molto forti (articolo corriere). Più spaventosi ancora delle sue frasi, dal mio punto di vista, sono i commenti che si trovano su “Il giornale”.

Spaventosi, ma non sorprendenti: è sempre lo stesso popolo che seguiva Mussolini senza preoccuparsi delle conseguenze sia su scala globale che nazionale. Devo dire che si possono trovare diversi punti di contatto tra i due governi:
  • incapacità di leggere la storia: due governi che puntano, anche se in modo diverso, alla sovranità della nazione, all’autarchia, all’innalzare barriere contro “gli altri”, non capendo quanto la contaminazione sia sempre più necessaria per lo sviluppo;
  • uso dei media per la creazione del consenso: l’uso della radio, dei canti e dei manifesti del fascismo non sono molto diversi dai moderni media: creano consenso e raccontano la verità che le persone vogliono sentire;
  • la paura dei comunisti: un fantomatico nemico.
L’ultimo punto è il più importante per capire come si stia arrivando alla radicalizzazione dello scontro, soprattutto dei sostenitori del PDL: è merito della sinistra.
In passato si rideva e si scherzava sul fatto che Berlusconi fosse l’unico in grado di compattare tutte le forze della sinistra, ma non si è capito quanto il processo di identificare Berlusconi con il male abbia giovato alla sua causa.
In un mondo creato dalla comunicazione, una storia raccontata diventa vera, un nemico continuamente nominato diventa forte ed i suoi sostenitori possono riconoscersi in lui. Un gruppo si autodefinisce quando si confronta con il diverso: la sinistra gli ha fornito questa possibilità opponendosi a lui in ogni modo.
Invece di lasciarlo sfogare e creare un’alternativa, lo ha criticato (giustamente) focalizzandosi sul fatto che avesse torto, non fosse adatto alla vita politica e non fosse uomo delle istituzioni e dello stato.
Ma queste caratteristiche non interessano, o meglio, non interessano alla maggioranza delle persone che votano.
E’ sufficiente prendere la piramide di Maslow per comprendere appieno questo concetto: immaginiamo che non sia solo una piramide dei bisogni dell’individuo, ma sia anche una piramide elettorale. Per ottenere i voti dalla base, che rappresentano la maggioranza, non dovrai proporre valori etici, ideali e proposte astratte, ma dovrai puntare sul concreto.
Per creare questa frattura tra PDL e resto del mondo ci sono voluti degli anni: quanto ci vorrà prima che la frattura si rimargini? Sarebbe responsabilità dello stato, ma non credo che questo rientri tra le sue priorità, al momento essere il nemico e creare un fantomatico oppositore (gay, comunisti, cattocomunisti, stranieri) va più che bene per la sua politica.