Analisi condotte su alcune testi specifici

Aumenta il traffico da Facebook con tecniche becere: il click-baiting

Tra le varie iniziative che mi divertono (una volta mi irritavano profondamente, ma sto coltivando uno stato zen e quindi adesso ci rido solamente sopra) c’è una modalità di gestione delle pagine Facebook particolarmente becera. Si tratta di un modo di scrivere gli update tipico di alcune realtà che, oltretutto, cercando di dipingersi come paladine della libertà di informazione. È particolarmente ironico come questi capisaldi dell’informazione in realtà stiano semplicemente sfruttando l’ingenuità degli utenti per generare traffico sui loro siti (o blog o piattaforme) senza fare informazione.

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Ciao, sei una cavia 

L’esperimento di Facebook sulla manipolazione degli status presenti nella timeline è al centro di molte discussioni: in poche parole Facebook, a fini di ricerca, ha provato a verificare l’ipotesi secondo la quale le emozioni sono contagiose e  di conseguenza se le persone, esposte a status più felici, avrebbero condiviso update più allegri e al contrario, se esposte a status più tristi, sarebbero state più cupi.

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Identificare gli Influencer

Definito chi sono gli Influencer (persone importanti per qualcuno) andremo adesso a vedere come possono essere identificati e classificati (anche in questo caso si tratta di una introduzione).

Ribadiamo un concetto chiave: non esiste “l’influencer”, si tratta di un termine che identifica una pluralità di soggetti eterogenei per caratteristiche. Frasi come “dobbiamo trovare gli influencer” hanno poco senso dal momento che è l’equivalente del “dobbiamo usare i Social Media”: la scelta della piattaforme dipende dai progetti e dalle attività che si vogliono andare a svolgere e soprattutto dagli obiettivi che si vogliono raggiungere. Detto in maniera molto diretta stiamo valutando un media e pertanto dobbiamo scegliere quello che meglio risponde alle nostre esigenze.

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Definire gli Influencer

Uno dei temi più discussi in rete, e che da sempre attira la mia attenzione, è quello degli Influencer. Si tratta di un termine particolare il cui senso sembra scivolare tra le dita di chi prova a stringerlo: per parlare di Influencer, e di influenza digitale, dobbiamo prima definire questo termine e creare un terreno comune sul quale costruire le successive valutazione e riflessioni.

Definire con precisione chi (o che cosa è) un Influencer è diventato sempre più complesso con il passare del tempo perché su questo argomento sono state intraprese innumerevole discussioni e diatribe. Il punto chiave è che la maggior parte di queste discussioni, anche se spesso in apparente contraddizione, sono per la maggior parte corrette e valide. Ma come è possibile che lo stesso termine venga usato correttamente con accezioni così diverse? Dipende dallo sguardo dell’osservatore.

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Birre rosa e finestre rotte

Siamo nel 2014, abbiamo già visto esperienze e gli esiti: dovrebbe essere evidente a chiunque si occupi di Social Media e attività con UGC (User Generated Content)  vanno moderate ex-ante no? A quanto pare no e l’esperienza Ceres Soft Ale dell’altro giorno è la prova. Ma da cosa dipende? Perché bisogna moderare? Non parliamo di fail (sul quale è necessario una discussione specifica perché non è affatto banale), ma solo sull’importanza della moderazione in questi casi.

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Come NON usare linkedin per fare “new business”

Su Linkedin accetto solo ed esclusivamente di mettermi in contatto con due tipologie di persone: con chi conosco di persona e con chi si presenta. Se non ci siamo mai visti e non mi spieghi nemmeno chi sei e perché dovremmo entrare in contatto  ignoro la richiesta (a volte mando un messaggio “perché dovremmo collegarci?” ma le risposte sono piuttosto sorprendenti. A volte, capita che alcuni contatti presentati e non conosciuti agiscano in maniera “particolare”.

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Che cos’è l’engagement?

Durante il SMX Milano ho fatto un breve intervento su che cos’è l’engagement, uno dei termini più misteriosi ed utilizzati da chi si occupa di Social Media. È anche uno dei termini più discussi (quasi al pari di Influencer) perché la sua definizione è sfuggevole, ma è veramente così? E come si misura?

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pierotaglia social media trend 2014

10 Social Media Trend per il 2014

In questa stagione, verso la fine dell’anno, insieme ai regali, alle feste e alle vacanze puntuali arrivano i post sui trend del 2014: quest’anno ne cadrò vittima anche io dato che ho visto alcuni movimenti che mi paiono significativi e sui quali sono disposto a scommettere. Vediamo allora qualche Social Media Trend per il 2014: ce ne sono diversi ma ho pensato di concentrarmi sui 10 principali.

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Photo by Josh Kenzer - http://flic.kr/p/7jCW4q

I 10 pilastri di un movimento religioso

Una delle attività più proficue per comprendere alcuni fenomeni è andare alla ricerca delle basi comunicative sulle quali si fonda. Perché un prodotto, un partito o un movimento riescono ad avere un particolare successo mentre altri “vincono perdendo”? Ci sono varie motivazioni, ma uno degli aspetti più interessanti è la vicinanza con i movimenti religiosi.

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funny funnel

Le farfalle e gli imbuti rotti

Nel 1898 uno dei padri della pubblicità, St. Elmo Lewis, sviluppa AIDA, un modello per descrivere il viaggio del consumatore verso l’acquisto di un prodotto o un servizio: Awareness, Interest, Desire e Action, questi sono i passi del consumatore. Su questi elementi sono state elaborate strategie, progetti e soprattutto delle metriche: l’importanza delle visualizzazioni su un sito, un giornale, in tv si basano sull’assunto che dall’Awareness discendono gli altri step. Il purchase funnel e il modello AIDA si basano su un assunto: le persone, i consumatori sono razionali. E se non fosse così? E se le nostre scelte fossero istintive?

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