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Degli Influencer: ovvero come si misura l’influenza online

L’anno scorso uno dei principali argomenti di dibattito in rete era su quale fosse il ROI delle attività del web 2.0: oggi, nonostante questo tema sia ancora presente, l’attenzione si è focalizzata sull’influenza, sul potere degli influencer nei confronti dei propri followers e su come definire e misurare questo valore. Sono nate piattaforme che dichiarano di misurare questo valore, klout è la più famosa, ma esistono anche peerindex e followerwonk: ma funzionano? Misurano qualcosa? Esiste l’influenza?

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Ottimizzare il flusso dei contenuti su Twitter

Durante il giorno, saltando tra diverso device,  dal feed reader leggo numerosi post e mi piace condividere e segnalare i contenuti che secondo me sono i più interessanti. Tuttavia, fino a qualche mese fa, avevo un problema di tempo: dovendo lavorare durante il giorno potevo condividere solo la mattina presto prima di prendere il treno o la sera tardi prima di andare a dormire. Ovviamente alle 6 di mattina e alle 23 non ci sono molte persone online e calcolando che la vita media di un tweet è di un paio d’ore nessuno vedeva le cose che pubblicavo. A questo punto ho girato un po’, ho smanettato e ho trovato la soluzione: integrare Google reader con ifttt, bufferapp e Tweriod. Adesso che ho rodato la soluzione per un po’ ve la racconto: se volete saltare la spiegazione c’è un grafico di sintesi nelle immagini. Read more

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Come si valuta il successo di una pagina su Facebook?

Una delle domande ricorrenti e di cui spesso si parla è il valore di una pagina su Facebook: conta il numero di fan? Il numero di interazioni? La somma di like, condivisioni, tag?

Sinceramente non penso nessuna delle tre. Alcuni anni fa ero profondamente convinto che il valore del web 2.0 non fosse quantificabile ma, durante una settimana a San Francisco, un carissimo amico mi disse “Il fatto che tu non sappia misurarlo non significa che non possa essere misurato”. Due schiaffoni (morali) in Market Street ma che mi hanno spinto ad approfondire il tema e a rimettere in discussione le mie convinzioni. Read more

Il valore e la motivazione del like su Facebook tra istinto e razionalità

Ho sempre trovato interessante le discussioni in merito ai like alle Pagine su Facebook considerati da alcuni uno degli indicatori del successo delle attività intraprese sui Social e cartina di tornasole sullo stato di salute di un prodotto: personalmente ho sempre avuto dei dubbi sul “mi piace” come indicatore chiave delle performance. Read more

Fare business intelligence con i Social Media

Una delle domande ricorrenti sui Social Media (oltre a quella sul valore e sul ritorno) è “sì, belli, ma a cosa servono?”. Questa domanda è forse la più importante: solo decidendo il fine è possibile capire cosa misurare e come calcolare il ritorno. Diversamente da quello che molti credono, ovvero che siano piattaforme utili solo per fare conversazione, i social media sono strumenti che possono svolgere diverse funzioni: ad esempio business intelligence, ovvero la raccolta di informazioni strategiche sui propri concorrenti. Read more

I commenti negativi e positivi sui Social Media

A chiunque capiti di frequentare in maniera continuativa i Social Media sarà capitato di vedere come le persone parlino frequentemente di prodotti che acquistano e dei servizi che utilizzano: nella maggior parte dei casi però vediamo che le recensioni negative sono più frequenti di quelle positive. Chi si occupa di monitoraggio conosce bene questo problema: se c’è un problema le occorrenze negative si sprecano mentre in una situazione normale o buona si fa fatica a trovare qualche post o status update postivo.

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Monitoraggio: Crowdbooster per Facebook e Twitter

Sto provando un nuovo tool per fare analisi del media owned: crowdbuster. Il servizio è ancora in beta, si vede che devono ancora finire di sistemare alcune parti, ma per alcune cose mi sembra particolarmente interessante (l’accesso è solo su invito). La piattaforma permette di scegliere tra servizio free (possibilità di inserire tre account tra Twitter e Facebook), Business (20$ al mese) e Agency (non dichiarato): quello che cambia tra la versione free e quelle pay è la possibilità di esportare i dati in CSV, poter aggiungere un maggior numero di account e schedulare i report. Read more

Customer care, Digital PR, iTunes e Apple

Ci sono momenti un cui qualcuno arriva e chiede una consulenza, una famigerata digital Strategy, per fare parlare bene gli utenti di un determinato prodotto o servizio e propongano al consulente (una cosa che faccio sempre fatica a capire) “apriamo una pagina Facebook, un canale Twitter e altri N social” ipotizzando che questo serva a migliorare la reputation e a fare buzz (una simpatica parola che serve a far venire l’orticaria a chi conosce i social media). Read more

Monitoraggio: elenco di strumenti

Oltre ai post che scrivo ogni tanto questo blog ha qualche pagina che pian piano sta prendendo forma: una di quelle che ho appena sistemato è Web 2.o tool dove potete trovare un elenco piuttosto ampio di strumenti dedicati al monitoraggio, al ranking delle persone sulle varie piattaforme e ad altre attività legate sempre al web 2.0.

Invece di reinventare la ruota ho preso alcune liste già presenti in rete e che dal mio punto di vista offrono una panoramica importante sugli strumenti esistenti oggi. Ogni giorno però nascono nuove piattaforme aggiungerò alla lista nella pagina i tool di cui parlerò in maniera approfondita.

Ogni tanto passate a controllare che cosa c’è di nuovo : )

headline image: Photo by stevenharris – http://flic.kr/p/8gXyHD

L’importanza della fiducia in un mondo complesso

La complessità è un elemento necessario del mondo che ci circonda: abbiamo bisogni e necessità complesse che richiedono conoscenze specifiche (verticali) e strumenti che ci permettano di svolgere più attività contemporaneamente: è la vita ad essere complessa (e questo è uno dei sui aspetti affascinanti). Complesso non significa però complicato: c’è una bella distinzione fatta da Norman nel suo ultimo libro, “Vivere con la complessità” dove illustra come vi siano delle differenze significative tra complicato – complesso – semplice – usabile. Ad esempio la cabina di pilotaggio di un aereo, per una persona non addestrata, risulterebbe caotica e complicata mentre per un pilota la disposizione dei vari controlli è perfettamente logica e sensata.

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