una raccolta di post dedicati al senso e alla significazione

Definire gli Influencer

Uno dei temi più discussi in rete, e che da sempre attira la mia attenzione, è quello degli Influencer. Si tratta di un termine particolare il cui senso sembra scivolare tra le dita di chi prova a stringerlo: per parlare di Influencer, e di influenza digitale, dobbiamo prima definire questo termine e creare un terreno comune sul quale costruire le successive valutazione e riflessioni.

Definire con precisione chi (o che cosa è) un Influencer è diventato sempre più complesso con il passare del tempo perché su questo argomento sono state intraprese innumerevole discussioni e diatribe. Il punto chiave è che la maggior parte di queste discussioni, anche se spesso in apparente contraddizione, sono per la maggior parte corrette e valide. Ma come è possibile che lo stesso termine venga usato correttamente con accezioni così diverse? Dipende dallo sguardo dell’osservatore.

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Fondamenti di logica per Grillini

Quando all’università ho scelto logica come esame opzionale da 5CFU non avrei mai pensato che di esami ne avrei fatti due. Devo dire che però, nel tempo, si è rivelata una materia utilissima per diverse ragioni e credo che il suo studio andrebbe diffuso, soprattutto tra le persone del movimento 5 stelle

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Il rapporto tra indicali, nomi propri e nickname nel web 2.0

A causa di un Tweet di Vincos che citava Wittgenstein mi si è accesa una lampadina e sono andato a recuperare alcune vecchie tesine di Filosofia del Linguaggio e mi sono messe a rileggerle. Riprendendo i vecchi scritti del 2006 mi sono affiorati un sacco di ricordi, come succede quando recuperi i diari delle medie o delle vecchie lettere: subito ti tornano in mente le serate passate a scrivere, le derive semiotiche al limite del delirio, le lezioni e gli incontri fatti a DsC, tra le mura di via Azzo Gardino. Alcune delle vecchie cose che ho scritto mi sembrano ancora interessanti e possono essere uno spunto di riflessione o di ulteriori approfondimenti sul tema e quindi ho deciso di pubblicarla (magari prossimamente anche le altre).

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Abduzione, induzione, deduzione

Capire in che modo le persone usano i mezzi di comunicazione e in particolare i social media è un compito a mio avviso fondamentale: se comprendo in che modo le persone usano questi strumenti potrò calibrare al meglio le attività di comunicazione e raggiungere gli obiettivi ottimizzando al tempo stesso le risorse. Read more

L’importanza della fiducia in un mondo complesso

La complessità è un elemento necessario del mondo che ci circonda: abbiamo bisogni e necessità complesse che richiedono conoscenze specifiche (verticali) e strumenti che ci permettano di svolgere più attività contemporaneamente: è la vita ad essere complessa (e questo è uno dei sui aspetti affascinanti). Complesso non significa però complicato: c’è una bella distinzione fatta da Norman nel suo ultimo libro, “Vivere con la complessità” dove illustra come vi siano delle differenze significative tra complicato – complesso – semplice – usabile. Ad esempio la cabina di pilotaggio di un aereo, per una persona non addestrata, risulterebbe caotica e complicata mentre per un pilota la disposizione dei vari controlli è perfettamente logica e sensata.

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Content is the King?

Una delle frasi che sento ripetere più spesso, quasi fosse un mantra, è “Content is the King” e, ogni tanto anche quella che può essere considerato la seconda parte “Context is the Queen”. Ritengo queste frasi corrette, ma spesso male interpretate: le aziende che si affacciano al web 2.0 pensano infatti che per ottenere visibilità, interazione e post positivi sia sufficiente produrre post e status update di qualità, dopotutto “content is the king”. Read more

Presentazioni funzionali

In casa mia le presentazioni sono una religione, non sono una semplice accozzaglia di slide. Di PPT ne ho visti moltissimi durante i vari barcamp: alcuni belli ed altri inguardabili. Belle non vuol dire piene di animazioni e con immagini belle, vuol dire leggibili e funzionali. Fosse per me renderei obbligatorio per chi usa ppt o keynote la lettura di Presentazion Zen o di un testo analogo in modo da capire cosa sta facendo e come dovrebbe farlo.

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Sostanza, Contenuto e Giornali

In semiotica, o meglio in una sua branca, si parla di segno come elemento che riunisce due elementi, sostanza e contenuto. Questi due elementi sono solidali tra loro: non può esserci sostanza senza contenuto e, viceversa, non può esserci contenuto senza  sostanza.

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Magic Italy

 

Sta girando in rete quello che si suppone essere il nuovo logo per il portale dedicato al turismo italiano, l’erede dello sfortunato Italia.it. Per quanto incredibile l’erede si prospetta peggiore del suo predecessore.

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Che cosa è la semiotica visiva

Complice un giro per la rete ed una tappa in feltrinelli e ieri sera ho acquistato un testo molto interessante: Che cosa è la semiotica visiva (carocci, 10 €, ben spesi secondo me( acquista)).

Scritto da Piero Polidoro, questo libro ha il pregio di spiegare in maniera comprensibile ed efficace nell’arco di un centinaio di pagine non solo la semiotica visiva, ma più in generale anche la teoria della semiotica del testo.

Se volete approfondire le vostre conoscenze semiotiche o volete acquisirne, se lavorate con le immagini, questo è un testo che consiglio ma è soprattutto un testo che può migliorare il modo in cui preparate un sito, una campagna pubblicitaria o una presentazione.

L’alternativa è assumere un semiotico (tra un po’ sarò in vendita, se siete interessati alle analisi qualitative inviate mail, contattatemi su facebook, skype o altro mezzo) e sposarne uno (sconsigliato ;-))