generale

Cosa influenza gli acquisti?

Ti sei ricordato di comprare il latte? E la pasta? Perché hai scelto quelle marche? Hai letto e confrontato tutte le informazioni e i prodotti sullo scaffale in maniera ponderata o hai deciso in pochi secondi mentre passavi davanti alla corsia del supermercato? Normalmente decidiamo velocemente sulla base di pochissime informazioni che a volte non sappiamo nemmeno di avere ma che hanno una grande influenza su di noi.

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Diffamazione e Ingiuria tramite Twitter

Ogni tanto tendiamo a sottovalutare i Social Media: “È solo un update, che valore vuoi che abbia? È qualcosa che leggono solo i miei amici, non sarà mica rilevante!”. Poi ogni tanto leggiamo di querele per diffamazione (o più raramente per ingiuria), a causa di update pubblicati, ma questa accuse sono fondate? Oltretutto in alcuni casi si legge di “querela a Twitter” e ci si ride anche sopra, ma che cosa c’è di sbagliato, e soprattutto, che cosa c’è di fondato in una frase del genere, o per lo meno in generale?

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Gli influencer sono cucchiai

La discussione sull’esistenza, la forza e l’utilità dei cosiddetti influencer è uno dei temi che anima spesso le discussioni di chi si occupa di Social Media e di OnLine Media Relations. La mia posizione sul tema è piuttosto radicale, ritengo infatti che non esistano persone in grado di cambiare le idee o i comportamenti dei propri follower con un post o un update; al tempo stesso ritengo che quelli che definiamo impropriamente influencer abbiano un ruolo chiave nelle strategie delle aziende e nelle decisioni d’acquisto.
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Un’analisi dei miei follower su Twitter

In questi giorni più o meno tutti ci siamo imbattuti in articoli che parlavano del rapporto tra followers reali e bot su Twitter (quello su Wired.it è stato il primo). Dato che trovo il tema particolarmente interessante (poiché pone ancora una volta l’attenzione sul fatto che le metriche per le attività fatte sui Social Media non siano i numeri grezzi) ho deciso di approfondire il discorso. Prima di tutto ho voluto controllare se lo strumento utilizzato nell’articolo funzionasse o meno.

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Il rapporto tra indicali, nomi propri e nickname nel web 2.0

A causa di un Tweet di Vincos che citava Wittgenstein mi si è accesa una lampadina e sono andato a recuperare alcune vecchie tesine di Filosofia del Linguaggio e mi sono messe a rileggerle. Riprendendo i vecchi scritti del 2006 mi sono affiorati un sacco di ricordi, come succede quando recuperi i diari delle medie o delle vecchie lettere: subito ti tornano in mente le serate passate a scrivere, le derive semiotiche al limite del delirio, le lezioni e gli incontri fatti a DsC, tra le mura di via Azzo Gardino. Alcune delle vecchie cose che ho scritto mi sembrano ancora interessanti e possono essere uno spunto di riflessione o di ulteriori approfondimenti sul tema e quindi ho deciso di pubblicarla (magari prossimamente anche le altre).

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Come si misura il successo su Facebook?

Ogni mattina, sul treno che mi porta a Milano, apro il reader e regolamente trovo alcuni post/articoli che raccontano quanto l’egagement, l’influenza, il tasso di risposta, la velocità di interazione servano a capire il successo di una pagina Facebook. Ecco, sarebbe anche ora di smetterla di scrivere queste cose perché non sono corrette, non rispondono alla domanda iniziale: come si misura il successo di una pagina Facebook? Certamente non contando engagement, like e interazioni. Read more

Team A Color

Cinque nuovi ruoli per la gestione delle pagine Facebook

Mentre il colosso di Mountain View lancia su Google+  le pagine locali, da oggi su Facebook, nel pannello di amministrazione della pagina, sono apparsi dei nuovi ruoli per consentire di gestire al meglio le attività.

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Editoria e ADV: un modello non sostenibile

Durante il festival del giornalismo a Perugia ho ascoltato alcuni panel particolarmente interessanti e parlato con alcuni amici che comprendono a fondo il mondo dell’editoria. Una delle riflessioni sulle quali mi sono maggiormente soffermato a seguito di questi incontri è che l’editoria non può utilizzare modelli di business basati su ADV perché non sono più sostenibili.

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Pierotaglia e i feed specifici

Dal momento che ho deciso di ricominciare a scrivere e che ho riunito nuovamente Comunicare Stanca e Pensieri ho deciso di creare dei feed specifici per categoria poiché magari ci sono persone alle quali interessano solo i miei post legati alle comunicazione (e ai quali non frega nulla dei pensieri) e viceversa.

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Nuova categoria: security specialist

Da alcuni mesi ho la fortuna di frequentare il master in alto apprendistato di I livello “Security Specialist”  e quindi sto seguendo diverse lezioni sul tema della sicurezza (soprattutto in ambito informatico). Dato che molti dei temi che stiamo affrontando hanno delle ripercussioni e delle implicazioni importanti nella gestione della comunicazione digitale ho deciso di inaugurare una nuova categoria, Security Specialist, che userò per raccontare il master e soprattutto per ripassare le lezioni in vista degli esami.

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