Un mix di riflessioni che non sono direttamente collegate con il mondo della comunicazione

I problemi d’Italia

Dopo lunghe consultazioni, il senato ha trovato quale sia il vero problema d’Italia: la mancanza di gelato alla buvette.

Una protesta guidata da Rocco Buttiglione, che riesce a mettere d’accordo sinistra e destra.

Dopo aver ottenuto un corso per sommelier e le settimane gastronomiche regionali, i poveri senatori cercano sollievo ad una vita fatta di problemi ed angosce, dove si cercano le soluzioni per arrivare a fine mese.

Operatori di Telefonia

Una notizia che mi ero perso e alla quale non è stato dato molto spazio: nasce una nuova compagnia telefonica, COOP Voce.

La Coop si butta nel mercato della telefonia, qui il sito con i dettagli

La Città Proibita

Questa sera sono andato a vedere l’ultimo film di Zhang Yimou (Hero, La foresta dei Pugnali volanti): “La città proibita.”

Bello: fotografia e immagini stupende. Una storia inizialmente confusa che si risolve in un grande epilogo che unisce tutti gli elementi della storia: un elastico che si tende piano piano fino a spezzarsi con un sonoro schiocco

Memoria corta e faccia di bronzo

Questa sera c’è stata la discussione sul caso Visco/Schioppa-Speciale. La destra ha chiesto chiarimenti in senato e li ha ottenuti. Peccato che non appena il ministro ha iniziato a parlare siano scoppiate le proteste (bravissimo Marini che ricorda l’importanza della sede in cui questi pagliacci si trovano): insomma a questi personaggi non interessa sapere che cosa sia successo, solo fare confusione e gettare fango.

Sono disgustato: poltici che s’inventano accuse, che si dimenticano di avere fatto le stesse cose:

  1. Cambio dei vertici della finanza, Tremonti 2001;
  2. Berlusconi, battutto alle politiche 17-5 dopo 4 anni di governo che non si dimette, ma che adesso dopo aver vinto in alcuni capiluogo chiede un nuove elezioni, dopo un anno di governo;
  3. Berlusconi chiede le dimissioni di Visco, perchè indagato, proprio lui che non si è mai dimesso e non si è mai dimesso nessuno dei suoi ministri, non solo indagati ma condannati in via definitiva;

Ci vuole una bella faccia di bronzo e sperare che gli italiani abbiano una buona memoria, ma ne dubito.

La nuova politica

Grazie ai vari blog che frequento posso tenermi informato su quello che accade a casa a Desenzano mentre sono a Bologna a studiare. Grazie a Daniel, Giulio, Vladimiro e Fabio vedo quello che accade.

E’ interessante soprattutto nel periodo delle elezioni. Su questo post di Daniel possiamo vedere come la bugia sia diventata la nuova strategia comunicativa soprattutto di una certa area politica. Sono contrario a qualunque menzogna mediatica: le informazioni devono essere corrette e complete.

Da alcuni anni siamo davanti ad una campagna diffamatoria verso la sinistra, vedi il caso Marini-Telecom, rivelatosi una calunnia, vedi la commissione Mitrokin del sig. Guzzanti, che non ha portato a nulla, vedi il buco di Tremonti, che non è mai stato trovato, vedi le intercettazioni di Fassino, ci sono, ma non dicono nulla, vedi le foto di Sircana, c’è un trans ma niente di più, vedi l’ultimo caso Visco-Speciale, vedi oggi i conti segreti ipotetici di Dalema.

La creazione di notizie serve a nascondere le vere sentenze: molti dei politici di destra sono infatti condannati in via definitiva: Forza Italia ( 29), Alleanza nazionale (14), Udc (10), Lega Nord (8), Movimento per l’autonomia (1), Dc (1), Psi (1), Gruppo Misto (1: Andreotti). Centrodestra: 65. Il centrosinistra a quota 17, non è certo fatto di santi :Margherita (6), Ds (6), Udeur (2), Rifondazione comunista (2), Rosa nel pugno (1). Una notevole differenza per quantità e qualità dei reati.

Si calunnia perchè è l’unica strategia possibile, per giustificarsi e, per rendersi credibili, si creano notizie dal nulla. E’ deprimente vedere la poltica, che per me dovrebbe essere al servizio dello stato e del cittadino (secondo idee e visioni diverse, guai a essere tutti uguali), ridursi a un teatrino di scimme che tirano gli escrementi.

Aristotele e il linguaggio

“L’uomo è tale solo attraverso il linguaggio, ma per inventare il linguaggio egli doveva già essere uomo” W. von Humboldt.

Gli uomini non usano il linguaggio, vivono il linguaggio. Il linguaggio non è uno strumento: uno strumento è un oggetto che un soggetto usa e l’uso ha un inizio ed una fine; inoltre esiste una volontà e una pianificazione, una scelta per l’utilizzo dell’oggetto. L’uomo non sceglie il linguaggio: dal momento in cui inizia a parlare non è più libero di fare a meno del linguaggio. Il tacere non è un riporre, un mettere da parte il linguaggio Il silenzio è una scelta interna del linguaggio: tace solo chi, potendo parlare, scegli il silenzio come modo di parlare.
L’uomo è linguaggio: il parlare è il respirare dell’animo umano.
Il parlare non è tanto un’attività biologica specie-specifica, ma un’attività che, a partire dal momento in cui sorge, riorganizza e rende specifiche tutte le attività cognitive umane.

Questo è una rielaborazione, un sunto delle prime tre pagine del testo “Aristotele e il linguaggio”, di Franco Lo Piparo (Editori Laterza, € 24), uno dei miei testi d’esame per Storia della Semiotica. Era troppo intrigante per non condividerlo con voi.

Cosa è la comunicazione

Sui vari blog che frequento, come marketingarena, ho trovato una discussione interessante sui problemi della comunicazione e sul fatto che esistano codici univerrsali. Questa è la mia riflessione sulla comunicazione

Ritengo si possa vedere la comunicazione come un sistema multistruturato dove possiamo trovare circa 3 livelli:

1) macrolivello: è quello che potremmo definire come enciclopedia globale che contiene alcune pratiche comunicative riconosciute a livello universale come ad esempio alcune espresioni facciali e il riconoscimento di foni (capiamo che qualcuno sta parlando, anche se non siamo in grado di capirnee il significato);

2)livello medio: ogni cultura ha una propria enciclopedia che contiene tutte le pratiche culturali ed i codici che la caratterizzano e che sono condivisi da tutti i membri di una comunità: ad esempio condividiamo una lingua e dei modi d’interpretare certi messaggi. A questa area corrispondono sia culture che sottoculture, visti come sottoinsiemi in alcuni casi indipendenti e quindi i target pubblicitari;

3) Microlivello: la nostra enciclopedia personale. Ognuno di noi costruisce una sua enciclopedia in base a tutte le esperienze che ha fatto e secondo le sue conoscenze. Questo livello è strettamente individuale e singolare ed è quello che crea i fenomeni d’incomprensione: spesso infatti tendiamo a confondere i livelli enciclopedici tra macro, medio e micro. Inoltre ognuno di noi percorre i tre livelli come un ponte.

Bisogna riconoscere ed accettare la propria singolarità e quella degli altri, accertandosi di percorrere un territorio di significazione condiviso.

La casa della disinformazione: Visco vs Speciale

Dopo due settimane di pseudo notizie alimentate da Libero finalmente s’inizia a vedere il bandolo della matassa del caso Visco-Speciale. Avevo tenuto sotto controllo la notizia, soprattutto perchè sembrava inconsistente e incompleta, mancava qualcosa. Adesso abbiamo la notizia completa, grazie a un articolo di Republica e ad un articolo di Eugenio Scalfari sempre su Repubblica (Grazie Fox).

Per chi non volesse leggere tutto l’articolo ecco un riassunto dei fatti salienti preso dall’articolo di Scalfari:

1. Speciale presenta a Visco qualche mese fa un piano di avvicendamenti comprendenti l’intero quadro di comando della G. d. F. Motivazione: è prassi che ogni tre anni gli incarichi siano avvicendati per ragioni di funzionalità.

2. Visco esamina il piano e vede che l’avvicendamento riguarda tutti i comandi salvo quelli di Milano e della Lombardia. Ne chiede ragione. Speciale, in ottemperanza, si impegna a riformulare il piano includendovi i comandi della Lombardia.

3. Visco sa benissimo il motivo dell’esclusione dei generali e dei colonnelli che hanno incarichi dirigenti a Milano: si è formato da anni in quella provincia un gruppo di potere collegato con il comando generale di Roma. Risulta a Visco che quegli ufficiali abbiano “chiuso gli occhi” su gravissime irregolarità verificatesi nel sistema delle intercettazioni telefoniche, avvenute nel corso di scalate finanziarie a banche e a giornali.

Alcuni di quei documenti sono stati trafugati e consegnati a giornali di parte per la pubblicazione. In alcuni casi le intercettazioni non sono neppure arrivate all’ufficio del Pubblico Ministero ma trafugate prima e consegnate ai giornali senza che la magistratura inquirente ne avesse preso visione.

4. Passano i giorni e le settimane ma Speciale non consegna il nuovo piano di avvicendamento.

5. Nel frattempo lo stesso Speciale avvisa, all’insaputa di Visco, il procuratore della Repubblica di Milano che i comandi della G. d. F. milanese stanno per essere sostituiti. Il procuratore si preoccupa per i nuclei di polizia giudiziaria che operano ai suoi ordini effettuando inchieste delicate e importanti. Speciale lo invita a mettere per iscritto quelle preoccupazioni. Arriva la lettera del procuratore. Speciale la mostra a Visco.

6. Visco, dopo aver riesaminato la pratica, telefona a Speciale per manifestare la sua sorpresa e il suo malcontento. Speciale mette in vivavoce la telefonata alla presenza di due alti ufficiali che ascoltano la conversazione.

7. Il tribunale di Milano, richiesto di verificare lo stato dei fatti in via di accertamento, esclude che esista alcuna indebita interferenza da parte di Visco.

8. Speciale rende pubblico il conflitto in atto presentandolo come un’interferenza di Visco sull’autonomia della G. d. F.
Di qui i seguiti politici che conosciamo e che portano all’autosospensione di Visco dalla delega sulla G. d. F. e alla rimozione di Speciale dal comando generale per rottura del rapporto fiduciario tra lui e il governo.

Dove sia in questa arruffata vicenda l’attentato alla Costituzione e alla democrazia denunciato con voce stentorea da Berlusconi e da tutti i suoi alleati, Casini compreso, è un mistero.

Disgusto, tremendo disgusto per quella chi si spaccia come casa delle libertà: libertà di disinformazione. Per chi ricorda i vecchi slogan satirici: “Casa della libertà, facciamo un po’ come cazzo ci pare”.

Disgustorama

Work in progress

Scusate il disordine ma sto giocando con le impostazioni del mio blog per migliorarlo e farlo diventare più interesante, comunicativo ed emozionante.

Avendo poco tempo posso dedicarci solo poche ore/minuti al giorno e per un po’ sarà incompleto.

Siate pazienti e abbiate fiducia

G8 e Proteste

Anche in questo summit del G8 a Rockstock si sono verificati forti scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Caruso adesso chiede a Prodi di disertare il summit in protesta per le violenze subite dalla polizia. Ho forti perplessità a riguardo anche perchè non penso sia tutta opera della polizia.

Considerazioni:

  • 433 poliziotti feriti e 520 manifestanti feriti. Sicuramente ci sono polizioti che picchiano volentieri e con mano dura, ma che riescano a picchiare tutti 500 manifestanti e anche 400 loro colleghi è difficile;
  • abbiamo asisitito a varie manifestazioni durante il G8,e mai ad una senza scontri: o tutte le polizie del mondo sono uguali e esiste sempre un nucleo di esagitati che cerca lo scontro, nel quale dopo finiscono anche i manifestanti pacifici che io sostengo a piene mani;
  • le manifestazioni devono essere pacifiche e rispettare le regole ed i percorsi a loro assegnati: se cerchi di forzare un cordone della polizia non puoi stupriti se loro ti caricano “ma io volevo manifestare davanti ai politici!” “certo, peccato che per ragioni di sicurezza non sia possibile e che tu, come tutti debba sottostare alle regole” “io non ci stò!!” “quando un bambino disubbidisce alla mamma, sai cosa succede? la mamma lo sculaccia, qui medesimo principio”

Vedremo ora le altre manifestazioni