Posterai le foto di tua figlia? No.
“Allora quando metti le foto su Facebook?” “Le hai già aperto l’account Twitter?” “Su Google Plus almeno un profilo lo fai?”. No: niente di tutto questo, sto cercando di limitare l’ombra digitale di mia figlia.
generale
“Allora quando metti le foto su Facebook?” “Le hai già aperto l’account Twitter?” “Su Google Plus almeno un profilo lo fai?”. No: niente di tutto questo, sto cercando di limitare l’ombra digitale di mia figlia.
Dopo due anni oggi il Master “Security Specialist” è finito. Una esperienza bellissima con dei compagni di corso interessanti e dei docenti straordinari: tornare sui banchi e studiare è fantastico. Anche se trovo ancora strano aver studiato sicurezza (karma) devo dire che è stato molto interessante, soprattutto per quanto riguarda i Social Media: per questo volevo condividere i due project work fatti durante il primo e il secondo anno.
In questa stagione, verso la fine dell’anno, insieme ai regali, alle feste e alle vacanze puntuali arrivano i post sui trend del 2014: quest’anno ne cadrò vittima anche io dato che ho visto alcuni movimenti che mi paiono significativi e sui quali sono disposto a scommettere. Vediamo allora qualche Social Media Trend per il 2014: ce ne sono diversi ma ho pensato di concentrarmi sui 10 principali.
Il tema della sperimentazione animale oltre a essere un tema di Scienza è un tema di comunicazione (e inizialmente è per questo che ho deciso di seguirlo anni fa dato che racchiude diversi fenomeni interessanti su propaganda, manipolazione e Social Media). Una degli argomenti più dibattuto spesso è legato ai dati, che però vengono evocati come elemento mitico, raramente si vedono i numeri: io però sono andato a prendere i numeri della sperimentazione animale in Italia dal 1995 al 2009 in modo da avere qualcosa di concreto.
Le aziende, i Social Media Manager e i Community Manager stanno scoprendo come i Social Media possano essere infidi ed essere causa di sorprese molto negative. Ormai gli attacchi e le sottrazioni delle pagine sono all’ordine del giorno: ecco perché ho preparato un breve decalogo di consigli legati alla sicurezza dei Social Media.
Prima o poi doveva succedere anche da noi: qualcuno ha sottratto delle pagine Facebook legittime e ne ha approfittato per diffondere dei link malevoli. È successo a Viaggidea, Francorosso, Villaggi Bravo e Alpitour che si sono visti scippare le loro pagine e soprattutto i loro utenti.
L’uso dei Social Media tra le persone e le aziende è ormai assodato e diffuso (magari non quanto vorremmo, ma siamo a buon punto): se ieri in particolare il problema era ” devo capire come si usano questi strumenti”, oggi le domande e i problemi si spostano più in alto: quali sono le modalità di governance? come gestisco un progetto di questo tipo ? quali sono i rischi per la sicurezza e come faccio a mitigarli? Su quest’ultimo tema, insieme ad alcuni colleghi, abbiamo scritto un InnoVision Paper: Social-driven Vulnerability.
In questi giorni alcuni soggetti (autodefinitisi Hacker del PD) hanno sottratto il contenuto delle caselle di posta di alcuni membri del Movimento Cinque Stelle e, con cadenza settimanale, le renderanno pubbliche. Ne sono già state pubblicate diverse e fino ad ora non ho ancora visto qualcuno che si focalizzasse sul problema principale che questo gesto mette in luce, nemmeno le vittime, nelle dichiarazioni fatte, hanno ancora colto appieno le implicazioni del gesto.
Se guardiamo i numeri, il 2012 sembrerebbe essere stato particolarmente positivo per quanto riguarda lo spam : secondo il report Kaspersky c’è stata una importante diminuzione (in un anno -8,2%) delle mail non volute. Sembrerebbero dati particolarmente positivi no? In realtà dobbiamo tenere uno sguardo più ampio sul fenomeno perché anche nello spam nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Ci sono cose che vedo e che se fossi una brutta persona potrei sfruttare. Prendiamo ad esempio il caso di una persona appena eletta nella nuova legislatura con il profilo aperto su Facebook che pubblica tonnellate di informazioni che potrebbero essere utilizzate per scopi poco simpatici.